Uno studio sul Dna di migliaia di
individui potrebbe aprire a nuove scoperte sulla predisposizione
ereditaria ai chili di troppo. Sono state identificate ben 74
nuove regioni genomiche connesse al metabolismo, ossia con la
capacità individuale di trasformare il cibo in energia. Il
metabolismo di ciascuno è a sua volta connesso con il rischio di
sovrappeso e obesità. Lo studio potrebbe suggerire nuove vie di
cura personalizzate. Pubblicato su Metabolites, il lavoro è
stato condotto da Cristina Menni del King's College di Londra e
ha coinvolto 8.809 persone arruolate nel progetto BioResource,
biobanca a scopo di ricerca scientifica.
Gli esperti hanno analizzato campioni di sangue e misurato
la concentrazione plasmatica di 722 molecole collegate al
metabolismo; parallelamente hanno analizzato l'intero genoma di
ciascun partecipante alla ricerca di regioni del Dna che
influenzassero la concentrazione plasmatica dei metaboliti. In
questo modo gli esperti hanno identificato 202 regioni genomiche
la cui sequenza è direttamente collegata alla concentrazione di
478 molecole nel sangue. Di queste regioni, 74 non erano mai
state collegate al metabolismo.
"I nostri risultati - sostiene Menni - potrebbero avere
diverse implicazioni pratiche. Il metabolismo è alla base di
molti aspetti della salute umana. La scoperta potrebbe aiutare a
capire diverse malattie. Alcuni dei metaboliti indagati in
questo studio sono direttamente legati al peso corporeo
individuale e potrebbero aiutare a capire le radici dell'obesità
in alcune persone - continua l'esperta -. In futuro questi
risultati potrebbero aiutare a sviluppare approcci per mantenere
un peso sano tenendo conto del profilo genetico di una persona".
"L'obesità è una delle malattie più diffuse al mondo - spiega
Massimo Mangino, coautore del lavoro - tuttavia c'è ancora tanto
da capire sui suoi meccanismi biologici di base. I nostri
risultati potrebbero contribuire a svelarne alcuni. Gli studi di
genetica sono davvero promettenti per scoprire nuove terapie
contro l'obesità".
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