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Dalla Giugiaro GFG 5 supercar elettriche Laffite Automobili

Dalla Giugiaro GFG 5 supercar elettriche Laffite Automobili

Svelate Atrax, Atrax Stradale, Barchetta, Barchetta Coupé e LM1

ROMA, 03 maggio 2023, 20:59

Redazione ANSA

ANSACheck

Dalla Giugiaro GFG 5 supercar elettriche Laffite Automobili - RIPRODUZIONE RISERVATA

Dalla Giugiaro GFG 5 supercar elettriche Laffite Automobili - RIPRODUZIONE RISERVATA
Dalla Giugiaro GFG 5 supercar elettriche Laffite Automobili - RIPRODUZIONE RISERVATA

Svelata in Florida l'intera gamma di supercar elettriche di Laffite Automobili disegnata e progettata da Fabrizio Giugiaro e dalla sua GFG Style. Si tratta di cinque modelli full-electric sviluppati su tre differenti architetture.
Sotto la direzione stilistica del designer piemontese sono nate l' hyper suv estremo per uso fuoristradistico Atrax, la sua derivazione più urbana Atrax Stradale, la sportiva con doppio parabrezza e cockpit separati Barchetta, la variante chiusa Barchetta Coupé e la più estrema del lotto, la Laffite LM1, omologata per la strada ma di impostazione racing car da endurance.
Come spiega lo stesso Giuguaro, i frontali di tutti i 5 modelli hanno la stessa sequenza di design: alettoni inferiori, barra orizzontale che integra i gruppi ottici e le uscite d'aria sui cofani ben modellati. Sono poi i fanalini DRL accesi a dare il vero segno distintivo. Nelle fiancate i montanti B hanno lo stesso andamento grafico, ma proporzioni e funzioni decisamente diverse. Più personalizzati invece sono i posteriori delle vetture con molti elementi funzionali in comune: come i diffusori e gli alettoni che integrano il fanalino tipico delle Formula 1.
Per quando riguarda gli interni il linguaggio stilistico ha le stesse caratteristiche per tutti i modelli, usando gli stessi elementi. Le bocchette e le plafoniere disegnate appositamente ne sono un esempio.
Andando più nel dettaglio, la Atrax sfoggia enormi ruote all-terrain di quasi un metro di diametro che generano parafanghi importanti modellati con passaruote applicati dalle forme molto ricercate in carbonio a vista. La fiancata è semplice con la linea di cintura ben proporzionata e la porta che si alza a farfalla con un unico finestrino che scende regolarmente. La particolarità della porta è la presenza del montante A "staccato" che funge da elemento aerodinamico nel punto più delicato dei flussi, creando così un design unico.
L'abitacolo 2-+1 presenta sedili fissi ma regolabili in altezza.
La pedaliera e il piantone sono regolabili di ben 180 mm, dando così una perfetta posizione di guida. Le cinture sono a 4 punti fissi e conseguentemente la plancia ha tutti i comandi raggiungibili senza spostare il corpo.
Per la LM1 le linee sono disegnate dal vento. Il frontale basso è ben caratterizzato dai fanali della famiglia Laffite. La parte centrale del cofano è nero e ospita una grande uscita d'aria centrale, mentre sui parafanghi verniciati sono ricavate delle alette attive. La cupola/cockpit è strettissima, a forma di goccia, e con una larghezza massima di 90 cm come prevede la regolamentazione delle vetture da corsa di questa tipologia.
Il progetto Barchetta prevede due posti separati, ben due parabrezza individuali e l'halo, di derivazione Formula 1 "La scelta di una doppia cupola - sottolinea Fabrizio Giugiaro - prende spunto da una idea di mio padre Giorgetto del 1959, poi riproposto nel prototipo Aztec del 1988. L'ultima sua sperimentazione formale di uno schema simile è stata proposta con la concept car Dora del 2020, che è in realtà l'inizio di questo progetto: diamo grande valore alla nostra ricerca avanzata in termini di concept car, che per noi non sono mai fini a sé stesse".  

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