/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Il primo rossetto della storia ha 4.000 anni, è iraniano

Il primo rossetto della storia ha 4.000 anni, è iraniano

Studio Padova e Teheran svela la tecnica e il ruolo del make up

VENEZIA, 05 febbraio 2024, 16:49

Redazione ANSA

ANSACheck

Immagine al microscopio, in falsi colori, della composizione del rossetto: ematite (rosso), cristalli di braunite (giallo), quarzo (rosa). Le particelle più piccole e chiare sono cristalli di galena (fonte: Federico Zorzi) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Immagine al microscopio, in falsi colori, della composizione del rossetto: ematite (rosso), cristalli di braunite (giallo), quarzo (rosa). Le particelle più piccole e chiare sono cristalli di galena (fonte: Federico Zorzi) -     RIPRODUZIONE RISERVATA
Immagine al microscopio, in falsi colori, della composizione del rossetto: ematite (rosso), cristalli di braunite (giallo), quarzo (rosa). Le particelle più piccole e chiare sono cristalli di galena (fonte: Federico Zorzi) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Tecnologie del 21/o secolo, come quella al carbonio, ed un oggetto di 4.000 anni fa hanno fatto scoprire quello che, ad oggi, è il più antico rossetto per labbra conosciuto. L'oggetto è stato trovato in Iran e un team congiunto delle Università di Padova e Teheran lo hanno classificato e datato. Lo studio, pubblicato sulla rivista Scientific Reports, è fra i risultati del progetto scientifico-archeologico intitolato "A Bronze Age lip-paint from southeastern Iran".
    L'equipe dell'Università di Padova (specializzata in archeologia, chimica, mineralogia), in collaborazione con archeologi della Facoltà di Archeologia dell'Università di Teheran hanno analizzato ed identificato il contenuto di un piccolo flacone in clorite, finemente scolpito, datato mediante radiocarbonio tra il 1900 e il 1700 a.C.
    I risultati sono stati sorprendenti. Si tratta di una preparazione cosmetica di colore rosso cupo, a base di ematite, manganite e braunite, mescolato a cere e olii vegetali, che, a causa della sua specifica composizione - molto simile a quella di un moderno rossetto - era probabilmente usata per colorare le labbra.
    "Questa scoperta - dice Massimo Vidale, del dipartimento di Beni culturali dell'Università di Padova e corresponding author dello studio - si aggiunge ai risultati di una linea di ricerca che rivela come gli artigiani dell'antico Iran, già 5.000-4.000 anni fa, avessero elaborato conoscenze molto avanzate sui composti metallici, naturali ma anche sintetici".
    Conoscenze, per il ricercatore, che "permettevano la produzione non solo di kohl, la nostra matita nera per gli occhi, ma anche di fondo-tinta a base di carbonato di piombo ovvero biacca, e ombretti". Sostanze che spiega, "grazie all'aggiunta di cloro-carbonati di rame e piombo, e forse di urea, viravano la colorazione chiara di base verso sfumature di azzurro e verde".
    "Il fatto che il 'rossetto' appena scoperto contenga solo tracce minime di minerali di piombo - conclude Vidale - fa supporre che le 'comunità di pratica' di questa tecnologia fossero consapevoli dei pericoli della diretta ingestione di questo metallo. Suggerisce anche la possibilità che il trucco femminile, in contesti sociali formali e cerimoniali, fosse una importante componente della manifestazione pubblica del ruolo dominante di uno strato elitario della popolazione".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza