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Serafini (Snals), rischi e opportunità da Ia nella scuola

Serafini (Snals), rischi e opportunità da Ia nella scuola

'Alle scuole chiesto non adattamento ma ripensamento loro ruolo'

ROMA, 10 aprile 2024, 11:55

Redazione ANSA

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Con l'arrivo dell'Intelligenza Artificiale "sono certamente presenti dei rischi, ma anche delle opportunità, che richiedono una visione comune e una collaborazione tra i vari soggetti istituzionali e sociali". A dirlo è stata Elvira Serafini, segretario generale Snals, al seminario sull'Innovazione tecnologica, in corso oggi a Roma.
    "Le nostre istituzioni - ha ragionato Serafini - hanno in comune un doveroso sguardo verso il futuro, perché non solo la loro missione è quella dell'istruzione, dell'educazione, della formazione delle giovani generazioni, ma anche quella di concorrere a creare le condizioni di equità e di progresso per tutti i cittadini. Tutti questi processi presentano implicazioni su diversi versanti. Su quello della definizione della funzione e organizzazione delle istituzioni, sul loro modo di relazionarsi con altri enti e con il territorio, con il loro essere destinatarie di innovazione e, nello stesso tempo, agenti di diffusione e promozione di trasformazione. È, dunque, inevitabile conseguenza, che questi cambiamenti riguardano anche tutti i profili professionali che lo Snals-Confsal rappresenta, in primo luogo quelli della scuola, le loro condizioni lavorative, le loro funzioni e i loro compiti, di crescente complessità, anche in relazione alle caratteristiche delle giovani generazioni, delle loro modalità di acquisire informazioni, conoscenze e competenze e dei loro comportamenti sociali. Dovrebbe essere un obiettivo condiviso la ridefinizione del ruolo degli insegnanti. L'accesso alla conoscenza oggi è radicalmente cambiato: gli studenti non apprendono più i contenuti solo con la mediazione dell'insegnante o del libro di testo, ma li apprendono e li approfondiscono in rete. La tecnologia investe anche i rapporti scuola-famiglie, con i colloqui a distanza con i docenti, con le iscrizioni degli alunni on-line, con i rapporti da remoto con le segreterie, che comportano anche risvolti critici, in termini di comunicazione, disuguaglianze sociali e di accesso ai dispositivi elettronici.
    Alla scuola e agli insegnanti non è chiesto un semplice adattamento, ma un ripensamento complessivo del loro ruolo e della stessa concezione della didattica, in cui, con ancora più forza, si afferma la dimensione della ricerca, dell'interpretazione, dell'analisi critica, della rielaborazione e selezione delle informazioni, del pensiero riflessivo, del senso della nostra convivenza sociale", ha concluso Serafini.
   
   

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