(ANSA) - ACERRA, 01 APR - Il Castello di Acerra si è tinto di
giallo per fare luce sull'endometriosi. Ieri, infatti, nelle
sale del Castello, si è svolto un convegno voluto
dall'amministrazione comunale guidata dal sindaco Tito d'Errico
per informare e favorire la prevenzione di una patologia molto
diffusa. All'incontro hanno partecipato, oltre al sindaco,
l'assessore alle Politiche giovanili Maria De Rosa, la
consigliera regionale Vittoria Lettieri, ed il professor
Pierluigi Giampaolino, dell'Università Federico II di Napoli.
"La stima è che interessi circa il 10, 15% delle donne in età
fertile e il 30, 40% di quelle non fertili a seconda della
casistica - ha sottolineato il sindaco Tito d'Errico - il
ritardo diagnostico è di 6-7 anni, ecco perchè è importante
conoscere i sintomi per rivolgersi allo specialista in tempo
utile. Al dolore, infatti, si associa un qualità della vita
scadente fatta anche di ansia e depressione". Il professor
Pierluigi Giampaolino, del Secondo Policlinico di Napoli, ha
invece chiarito i dubbi di decine di donne presenti nella sala.
"Nelle donne c'è spesso imbarazzo a dire che si soffre di questa
malattia - ha evidenziato Lettieri - perché è un qualcosa di
intimo e addirittura non vengono credute. E' necessario, perciò,
parlarne e stare vicino a loro. Malattie simili, come la
vulvodinia e la neuropatia del pudendo, per esempio, devono
essere inserite nei Livelli Essenziali di Assistenza. Non se ne
parla e quindi non sono correlati dei diritti. Qui si parla di
diritti delle donne e parità di genere, donne che dal dolore non
riescono ad andare a lavorare". In proposito la consigliera
Lettieri, ha ricordato che, insieme alla collega Valeria
Ciarambino l'anno scorso presentò una mozione per impegnare la
Giunta regionale della Campania a sollecitare la conferenza
Stato-Regioni per inserire vulvodinia e neuropatia del pudendo
nei Livelli di Assistenza. "Dal 2017, invece, l'endometriosi vi
rientra - ha spiegato Vittoria Lettieri - ci sono alcune
esenzioni, ma c'è tanto ancora da fare, poiché alcuni
trattamenti restano esclusi, come resta escluso lo stadio lieve.
Un lato positivo di social è che oggi riusciamo a parlarne anche
grazie al lavoro di alcune influencer, affette da questa
patologia". "In Italia ne soffre una donna su dieci - ha
spiegato l'assessore alle Politiche Giovanili Maria De Rosa - e
noi come amministrazione le supportiamo e sosteniamo. Bisogna
sensibilizzare di più: nelle famiglie questo tipo di discorso
resta ancora spesso 'velato'. Occorre aprirsi di più al
dialogo". A tutte le donne presenti è stato donato un girasole,
simbolo dell'endometriosi "perché è un fiore che grazie alla sua
capacità di rivolgersi verso la luce deve dare luce e speranza a
tutte le donne che soffrono di endometriosi - ha aggiunto
l'assessore De Rosa -il nostro obiettivo è fare prevenzione e
informazione dà più consapevolezza, conoscere significa anche
prevenire". (ANSA).
Endometriosi, convegno per informare e prevenire
Esperti riuniti al Castello dei Conti
