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Rapporto sulle pmi campane, proposte per la crescita

Rapporto sulle pmi campane, proposte per la crescita

Più luci che ombre nella situazione economica regionale

NAPOLI, 25 marzo 2024, 19:43

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Facilitare l'accesso al credito e sostenere gli investimenti. Rendere strutturali il credito di imposta nella Zes unica, riducendo la soglia minima di 200 mila euro, e la riforma del Fondo di garanzia per le Pmi, innalzando la soglia a 5 o 10 milioni. E poi, ancora: cumulabilità degli incentivi Transizione 5.0 con il credito d'imposta della Zes unica; credito d'imposta sulle spese relative ai basket bond, incentivi alla patrimonializzazione, agevolazioni incrementali e sgravi fiscali per le pmi delle aree interne. Sono alcune delle proposte, con l'obiettivo di favorire la crescita delle piccole e medie imprese, che emergono dal "Rapporto Pmi Campania 2023" realizzato dal Centro studi e da Piccola Industria di Confindustria Campania in collaborazione con l'Università della Campania Luigi Vanvitelli e con il contributo di Abi.
    Lo studio è stato presentato oggi all'Unione industriali di Napoli da Pasquale Lampugnale, presidente regionale e vicepresidente nazionale PI Confindustria, e Francesco Izzo, Ordinario di Strategie e management dell'Innovazione presso l'Università della Campania Luigi Vanvitelli, nel corso di un incontro, coordinato dal direttore del Mattino Francesco De Core, al quale hanno partecipato anche Costanzo Jannotti Pecci (presidente f.f. di Confindustria Campania), Alessandro Fontana (direttore del Centro studi di Confindustria), Giovanni Sabatini (Direttore generale Abi) e Francesco Minotti (amministratore delegato di Mediocredito Centrale).
    Il rapporto evidenzia come, in un contesto di rallentamento dell'economia italiana ed europea, restino evidenti forti elementi di incertezza che rendono lo scenario ormai strutturalmente instabile. Negli ultimi anni il Sud ha continuato in ogni caso la sua crescita, compensando le perdite del 2020. La crescita è guidata da servizi e costruzioni, mentre l'industria contribuisce in misura minore. Anche la Campania nel 2023 continua a crescere, ma con velocità minore rispetto al biennio precedente, soprattutto a causa del calo dei consumi delle famiglie. Le previsioni 2024 e 2025 indicano un leggero recupero grazie all'impatto degli investimenti del Pnrr.
    A destare preoccupazione sono gli alti tassi di povertà, aggravati da occupazione precaria e bassa intensità di lavoro.
    La situazione economica della Campania è complessivamente positiva, con segnali di miglioramento nella performance e nella solidità finanziaria. Restano, in termini di criticità da affrontare, la dipendenza da fonti di finanziamento esterne a breve termine e la limitata propensione agli investimenti in attività immateriali. A fornire un'analisi della situazione bancaria in Campania è l'Abi, che nel Rapporto evidenzia come il rischio di credito delle imprese sia leggermente cresciuto, pur rimanendo inferiore ai livelli pre-crisi finanziaria, e comunque superiore alla media nazionale. Il costo del credito per le imprese campane resta maggiore della media nazionale, mentre il loro rapporto fra crediti deteriorati e totale crediti si è ridotto fino alla media nazionale.
    I flussi di esportazione consentono di valutare la competitività del sistema industriale regionale: le tendenze del 2023 sono positive, mantenendo lo slancio positivo degli anni precedenti. Nei primi nove mesi del 2023 (non considerando dunque gli eventi e i conflitti dell'ultimo trimestre a Gaza e nel Mar Rosso, che hanno rallentato i flussi commerciali internazionali) le esportazioni regionali hanno registrato un aumento significativo del 27,3% rispetto allo stesso periodo del 2022. Napoli ha trainato questa crescita (+47%) segnando un secondo anno di espansione dopo il +28,9% registrato nei primi nove mesi del 2022. Il saldo della bilancia commerciale regionale è passato da -3,3 miliardi nel 2022 a +1,6 miliardi nel 2023. Resta da valutare, in settori come beni alimentari e l'import di prodotti tessili per la moda, quale sarà l'impatto nei prossimi mesi della crisi medio-orientale. Il settore farmaceutico ha la performance più brillante (+113,5% rispetto al 2022), seguito da mezzi di trasporto (+48,3%), elettronica (+30%) e apparecchi elettrici (+18,7). L'Europa resta il principale mercato di sbocco (70% del totale). Nei primi nove mesi del 2023, la Svizzera ha superato gli Usa come principale destinazione dell'export campano.
   
   

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