Corsie preferenziali per autorizzare
pannelli fotovoltaici e sistemi dì accumulo sui tetti dei
capannoni aziendali per consentire alle aziende energivore di
consumare l'energia così prodotta un maggior numero di
operatori nelle aste di energia (anche con l'inserimento del
fotovoltaico integrato con l'agricoltura o su aree agricole ma
in realtà abbandonate), contratti pluriennali per le aziende
energivore e consorzi di pmi per l'acquisto congiunto di energia
a prezzi bloccati nel medio termine . Per combattere il caro
bollette e in attesa che la transizione energetica alle
rinnovabili riduca la dipendenza dal gas estero dell'Italia e
dell'Europa sono queste alcune delle misure che Carlo Montella,
partner di Orrick e global Deputy Business Unit Leader del
dipartimento Energy & Infrastructure, individua come strumenti
possibili.
Si tratta, come spiega in una conversazione con l'ANSA di
soluzioni che, insieme ad una spinta propulsiva all'entrata in
esercizio dì nuova capacità da fronti rinnovabili e nuove
tecnologie dì rete indispensabili per far fronte al nuovo
assetto produttivo cui andiamo incontro, dovrebbero essere le
risposte strutturali al caro bollette. Per il legale "la misura
recente del governo volta a mettere un cap ai presunti extra
profitti generati dalla vendita dell'energia da impianti
rinnovabili incentivati con i vecchi conti energia infatti è
condannabile perché colpisce unicamente le tecnologie che invece
saranno la soluzione strutturale al problema (cioè le
rinnovabili). E' importante comunque che sia e rimanga una norma
congiunturale, efficace solo sino alla fine dì quest'anno,
altrimenti avrebbe un effetto devastante nel settore delle
rinnovabili, cruciale per il nostro futuro". "L'auto-sufficienza
energetica nel lungo termine sarà in sostanza la sola via di
uscita per il nostro paese, ma al tempo stesso è una grande
sfida che se vinta può farci conquistare posizioni importanti in
uno dei settori più importanti dei prossimi decenni (quello
legato alla transizione energetica appunto).
Per il legale comunque segnali positivi arrivano dalle norme
introdotte dal dl semplificazione per accelerare
sull'installazione delle rinnovabili, un fronte sul quale
l'Italia è in ritardo: "aver portato tutto al ministero della
transizione ecologia per la valutazione di impatto ambientale
con tempi perentori è un grande passo in avanti. "Una volta che
il progetto ha ottenuto il via libera dal Mite, torna alla
Regione di competenza ma all'assessorato industria e non più a
quello dell'ambiente. L'unico terreno di incertezza è che ora
quel passaggio in Regione non deve comportare un ritardo di
mesi, questo sarà determinante" ha concluso.
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