Nuova aggressione ai danni degli
agenti della polizia penitenziaria del carcere San Donato di
Pescara: ieri, un detenuto Italiano, arrivato dal Lazio, ha
aggredito otto agenti durante l'arco della giornata.
L'uomo per motivi giudiziari personali, alle 11.30 circa,
pretendendo di superare un cancello di sbarramento, ha dapprima
minacciato e sputato ad un agente, per poi colpirlo
violentemente al volto. Il detenuto che è stato faticosamente
riportato alla calma, poco dopo ha nuovamente cercato di
superare un altro varco, presidiato da un'agente donna, la quale
intervenendo per evitare il passaggio fraudolento, è stata
spintonata violentemente, solo l'intervento tempestivo di altro
personale ha evitato il peggio.
Nel pomeriggio poi il detenuto dopo aver effettuato un
colloquio, ha cercato ancora di raggiungere un'area interdetta,
iniziando a colpire violentemente, anche con calci, il cancello
di sbarramento, cercando di scardinare l'inferriata. Alcuni
poliziotti, immediatamente arrivati a ripristinare la sicurezza,
sono stati aggrediti dall'uomo che ha perpetrato violenza contro
gli agenti intervenuti, procurando sugli stessi ferite guaribili
in sette giorni. Solo l'intervento di ulteriore personale ha
scongiurato il peggio.
Nel denunciare l'accaduto il sindacato Ussp Abruzzo ribadisce
che "questo istituto non può essere la valvola di sfogo degli
istituti laziali, in quanto non ha le condizioni strutturali e
tanto meno le risorse umane per garantire l'ordine e la
sicurezza, con ad oggi la carenza di personale che si attesta al
40%".
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