"Noi siamo esperantisti e
l'esperanto è la lingua della pace, per cui ci battiamo per la
pace, se la guerra distrugge il mondo, rischiamo di perdere
tutta la cultura che abbiamo". E' il messaggio lanciato oggi a
Lignano Sabbiadoro (Udine) da Nina Danylyuk, esperantista e
docente di linguistica generale e interlingustica all'università
nazionale Lesya Ukrainka Volyn di Lutsk (Ucraina), giunta nella
città balneare friulana per il doppio congresso mondiale degli
esperantisti, quelli dei giovani e quello degli insegnanti, in
corso fino al 12 agosto.
Nina è riuscita a raggiungere il Friuli con altre due persone
dall'Ucraina: una piccola delegazione dal Paese coinvolto dal
conflitto, dove all'associazione esperantista sono iscritte
alcune centinaia di persone.
"Nella parte occidentale del Paese dove, si trova il nostro
ateneo, la situazione non è al momento drammatica - continua - e
la nostra università è diventata un punto di riferimento e
rifugio per i docenti di altre università del Paese, nelle zone
orientali più colpite dalla guerra, che vede una recrudescenza -
fa sapere - specialmente degli attacchi russi nei confronti
delle istituzioni scientifiche ed educative". Ed è per questo
che la delegazione ucraina si è impegnata a raggiungere il
congresso internazionale in corso a Lignano: unirsi all'appello
per la pace degli esperantisti provenienti da 50 Paesi di tutto
il mondo.
"Sentiamo molto l'incidenza di questa guerra - continua
l'esperantista di Lutsk -, diamo ospitalità a colleghi e
studenti della parte orientale. La guerra è una cosa terribile -
conclude -, ci sono tante persone che vorrebbero vivere in pace
e invece sono costrette a combattere e anche a morire per
difendersi".
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