A Belgrado e nel resto della
Serbia è stato celebrato la notte scorsa il Capodanno ortodosso
secondo il calendario giuliano, una tradizione alla quale è
fortemente legata buona parte della popolazione del Paese
balcanico dove, secondo lo stesso calendario, la festività del
Natale si osserva il 7 gennaio. Nonostante le temperature
rigide, migliaia di persone hanno atteso il 'Vecchio Nuovo Anno'
(Stara Nova Godina) assistendo a concerti all'aperto in piazze
di città grandi e piccole, con musiche e motivi tradizionali
serbi e balcanici, e riscaldandosi ballando e bevendo vin brulè
e rakija, l'acquavite popolare in tutti i Paesi della regione.
Concerti e spettacoli sono stati organizzati fra l'altro, oltre
che nella capitale Belgrado, a Novi Sad, Kragujevc, Sabac,
Cacak. In quest'ultima città si è esibito Goran Bregovic e la
sua Wedding and Funeral Orchestra. A Belgrado, dove nella
cattedrale ortodossa di San Sava è stata celebrata una liturgia
solenne, al Teatro Nazionale si è tenuto il tradizionale
concerto di gala con l'esibizione di cantanti e artisti che
hanno eseguito note melodie della tradizione operistica italiana
e internazionale. Ristoranti, caffè e locali sono rimasti pieni
e animati fino all'alba, mentre alla mezzanotte in tutto il
Paese vi sono stati fuochi d'artificio, i più spettacolari dei
quali a Belgrado. Il Capodanno ortodosso è stato celebrato anche
nella Republika Srpska, l'entità a maggioranza serba della
Bosnia-Erzegovina, e nelle regioni e enclavi serbe del Kosovo.
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