La Serbia non intende cambiare la
sua politica indipendente contraria all'imposizione di sanzioni
alla Russia, nonostante le enormi pressioni dell'Occidente. Lo
ha detto il presidente Aleksandar Vucic in una intervista alla
Tass, ripresa dai media a Belgrado.
"Quando cominciò il conflitto in Ucraina io dissi di non
sapere come si sarebbe sviluppata la situazione, e in quella
occasione noi, a livello statale, decidemmo di condannare il
conflitto, come tutti gli altri, ma di non imporre sanzioni. E
questo perchè sappiamo per nostra esperienza cosa si prova
quando si viene colpiti da sanzioni. Abbiamo un popolo amico e
non sarebbe stato giusto fare una cosa del genere nei confronti
del popolo russo", ha affermato Vucic. "Sono passati due anni
dall'inizio del conflitto, e la Serbia è l'unico Paese in Europa
a non aver imposto alcuna sanzione", ha aggiunto il presidente,
secondo il quale "le sanzioni contro la Russia sono il tema
principale" a ogni evento internazionale al quale partecipa.
Nell'intervista al direttore generale della Tass Andriey
Kondrashov, Vucic ha sottolineato a più riprese le relazioni
amichevoli tra Serbia e Russia e il rapporto fraterno tra i
rispettivi popoli, citando il detto secondo cui "un amico si
riconosce nella sventura". "E' facile essere amico quando le
cose vanno bene. Ma solo nei momenti difficili si vede chi è un
vero amico. Credo che la Serbia, quale piccolo Paese, sia più
che onesta nei confronti dello stato russo e del popolo russo",
ha osservato il presidente, che ha ricordato quando suo padre,
da bambino, lo portava al Ruski Dom, il centro culturale russo
ancora esistente a Belgrado, dove tra l'altro si divertiva a
guardare i cartoni animati russi e seguiva le serate di
letteratura e poesia russa dedicate a Dostojevski, Pushkin,
Cekhov. "Mia figlia Milica ha frequentato per 11 anni la scuola
russa, e per questo voglio ringraziare la Russia per la sua
formazione". Mostrandosi critico sui lavori della Conferenza
sulla sicurezza di Monaco di Baviera, dove a suo dire gli attori
internazionali non lavorano più a favore del raggiungimento
della pace, Vucic ha fatto gli auguri "all'amico e fraterno
popolo russo" per le prossime elezioni presidenziali, auspicando
pace, stabilità e sicurezza.
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