In Croazia è stato sciolto oggi
il parlamento, il Sabor, su proposta dei partiti di maggioranza
guidati dai conservatori dell'Unione democratica croata (Hdz)
del premier Andrej Plenković, per aprire le porte alle elezioni
politiche anticipate, sebbene di soli pochi mesi rispetto alla
scadenza naturale della legislatura. Spetta ora al presidente
della Repubblica Zoran Milanović indire la data della giornata
elettorale, a fine aprile o nella prima metà di maggio.
A favore dello scioglimento hanno votato anche tutte le
opposizioni che invocano le elezioni da mesi criticando il
governo e il primo ministro di essere a capo della dilagante
corruzione, che, secondo loro, si sarebbe capillarmente inserita
in tutte le istituzioni. Inoltre, un acceso dibattito sul modo
di governare di Plenković, accompagnato da proteste di piazza,
ha contrassegnato la vita politica croata negli ultimi mesi. Lo
stesso presidente Milanović, le sinistre e la stampa liberale di
opposizione accusano il premier di tendenze "tiranniche ", di
governare come un "piccolo faraone" dopo quasi otto anni a capo
dell'esecutivo, "orbanizzando" lentamente il Paese, in primo
luogo la magistratura. Per ora i sondaggi indicano un vantaggio
dei conservatori di Plenković, che, se riuscirà a ottenere una
solida maggioranza relativa nella prossima legislatura, potrà
chiedere a Milanović un nuovo mandato alla guida del governo e
diventerebbe il primo politico croato a presiedere il governo
per la terza volta.
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