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II Guerra Mondiale: Fvg commemora internati sloveni e croati
A Gonars. Presidente Consiglio regionale, ricordare รจ dovere
01 novembre, 19:24
(ANSA) - TRIESTE, 01 NOV - Sono state ricordate oggi a Gonars
(Udine), in occasione del Giorno della commemorazione dei
defunti, le vittime slovene e croate morte nel campo di
concentramento costruito nel 1941, appena fuori l'abitato del
paese friulano. Realizzato per prigionieri di guerra russi -
ripercorre una nota del Consiglio regionale del Friuli Venezia
Giulia - il campo non fu mai utilizzato per quello scopo e nel
1942 fu destinato all'internamento di civili sloveni e croati.
Nel cimitero, in un sacrario, sono oggi custoditi i resti di 453 persone.
"Questo sacrario rappresenta il luogo del ricordo di fatti e persone che devono essere portati all'attenzione della pubblica opinione, pensando a coloro grazie ai quali oggi noi viviamo in Paesi in cui vige la democrazia", ha osservato il presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin durante la cerimonia.
Presenti, tra gli altri, il console generale di Slovenia a Trieste, Gregor Suc, e rappresentanti delle forze dell'ordine, di associazioni combattentistiche e dei partigiani d'Italia.
"Le istituzioni - ha aggiunto - hanno un dovere prima di tutto morale di ricordare. Dopo un periodo in cui le commemorazioni stavano perdendo colore, la storia ha ribussato alla nostra porta con una guerra non lontana dai nostri confini.
L'Europa della pace non pensava di rivivere fatti simili a quelli di 80 anni fa: bambini denutriti, famiglie disgregate, civili violentati. Sono 59 le guerre nel mondo, ma a noi le altre 58 non sono mai interessate perché le abbiamo sentite distanti. Oggi che la guerra colpisce l'Europa e dunque tutti noi, quei ricordi si riaccendono nella nostra memoria. E allora - ha concluso - l'unica possibilità perché ciò non si ripeta davvero e per non essere retorici, è la pace". (ANSA).
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Nel cimitero, in un sacrario, sono oggi custoditi i resti di 453 persone.
"Questo sacrario rappresenta il luogo del ricordo di fatti e persone che devono essere portati all'attenzione della pubblica opinione, pensando a coloro grazie ai quali oggi noi viviamo in Paesi in cui vige la democrazia", ha osservato il presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin durante la cerimonia.
Presenti, tra gli altri, il console generale di Slovenia a Trieste, Gregor Suc, e rappresentanti delle forze dell'ordine, di associazioni combattentistiche e dei partigiani d'Italia.
"Le istituzioni - ha aggiunto - hanno un dovere prima di tutto morale di ricordare. Dopo un periodo in cui le commemorazioni stavano perdendo colore, la storia ha ribussato alla nostra porta con una guerra non lontana dai nostri confini.
L'Europa della pace non pensava di rivivere fatti simili a quelli di 80 anni fa: bambini denutriti, famiglie disgregate, civili violentati. Sono 59 le guerre nel mondo, ma a noi le altre 58 non sono mai interessate perché le abbiamo sentite distanti. Oggi che la guerra colpisce l'Europa e dunque tutti noi, quei ricordi si riaccendono nella nostra memoria. E allora - ha concluso - l'unica possibilità perché ciò non si ripeta davvero e per non essere retorici, è la pace". (ANSA).
