BRUXELLES - L'Unione europea non sfrutta appieno le potenzialità offerte dall'approccio big data (sistemi di elaborazione con velocità e capacità di calcolo superiore) per analizzare e successivamente elaborare la Politica agricola comune. È il rilievo che la Corte dei Conti Ue muove alla Commissione europea e agli Stati membri.
Nella relazione speciale su Pac e Big Data, gli auditor sottolineano che, pur disponendo di grandi volumi di dati in materia di agricoltura, soprattutto di carattere amministrativo, la Commissione debba superare diversi ostacoli per utilizzarli al meglio, principalmente perché gli Stati non li trasmettono in un formato unico standardizzato per la condivisione e il riutilizzo.
In questo contesto, l'Italia è uno dei Paesi che si segnalano perché va oltre l'invio a Bruxelles dei soli dati amministrativi. E' infatti tra i primi nell'Ue nel condividere dati sull'agricoltura nel portale Ue "Inspire", che raccoglie su base volontaria dati geospaziali dagli Stati membri. L'Italia è il primo Paese per numero di voci su habitat, biotopi e condizioni atmosferiche, ed è il secondo per contributi sui suoli.