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Cop26: ong, per 1,5 gradi Italia deve tagliare emissioni 92%

Studio di Climate Analytics commissionato da A Sud

Redazione ANSA GLASGOW

(ANSA) - GLASGOW, 10 NOV - Per rispettare gli accordi di Parigi l'Italia dovrebbe ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 92% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Lo sostiene uno studio di Climate Analitycs, commissionato dall'associazione A Sud come allegato della prima azione legale climatica contro lo Stato italiano, lanciata a giugno.
    "Climate Analytics - scrive A Sud in un comunicato - ha calcolato tale percentuale in conformità ai principi di equità, di responsabilità comuni ma differenziate e di capacità che caratterizzano il diritto climatico. La stima è stata formulata considerando la responsabilità storica e attuale del nostro paese e la sua capacità tecnologica e finanziaria".
    Secondo Climate Analytics "l'attuale obiettivo dell'Italia rappresenta un livello di ambizione cosi basso che, se altri paesi dovessero seguirlo, porterebbe probabilmente a un riscaldamento globale senza precedenti di oltre 3°C entro la fine del secolo. Il carbon budget residuo dell'Italia (ovvero il tetto massimo di gas serra emettibili per rispettare l'Accordo di Parigi) tra il 2020 e il 2030, ammonta al massimo a circa 2,09 milioni di tonnellate di CO2. Se gli attuali livelli di emissioni dovessero continuare, già nel 2025 l'Italia esaurirebbe il suo fair share di emissioni rilasciabili nel periodo tra il 2020 e il 2030." Secondo Marica Di Pierri, portavoce di A Sud e firmataria dell'azione climatica contro lo Stato italiano, l'Italia deve"triplicare letteralmente gli impegni attuali, mirando per il 2030 ad una riduzione del 92% dei gas serra emessi in atmosfera rispetto ai livelli del 1990. Solo cosi l'Italia può fare la sua parte per garantire stabilità climatica e tutela dei diritti umani fondamentali in Italia e nel mondo". (ANSA).
   

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