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L'Ue unita a Kiev, Roma lavora al nuovo pacchetto armi

L'Ue unita a Kiev, Roma lavora al nuovo pacchetto armi

Ma pesa l'ombra del disimpegno Usa. Mosca:'L'Occidente è stanco'

KIEV, 02 ottobre 2023, 21:48

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

(dell'inviato Mattia Bernardo Bagnoli) Il Consiglio Affari Esteri dell'Unione Europea per la prima volta nella storia si tiene in trasferta, per l'occasione a Kiev, e questo in sé viene descritto come "un fatto storico". La presenza è il messaggio.
    Di sostegno, qualunque cosa accada. "Siamo qui per mostrare che l'Ucraina fa parte della famiglia europea e che la sosterremo nel suo cammino verso l'Ue", nota ad esempio la francese Catherine Colonna.
    Anche Roma è pronta a fare la sua parte. Antonio Tajani, a quattr'occhi con il presidente Volodymyr Zelensky, ha assicurato che la difesa dell'Ucraina sarà la priorità del G7 italiano e che si sta lavorando "all'ottavo pacchetto di armi" da inviare a Kiev. "Vediamo quello che possiamo dare - ha spiegato il titolare della Farnesina - gli ucraini sono sempre interessati alla difesa aerea. Nella lista non ci sono solo armi letali, servono anche i cappotti ad esempio o i visori notturni. Per noi la linea guida è sempre nulla che vada oltre la frontiera".
    Ma lo stop agli aiuti deciso dagli Usa - per quanto probabilmente temporaneo - ha gettato innegabilmente un'ombra oscura sui lavori del Consiglio. Così come la vittoria di Robert Fico in Slovacchia. Il primo ad affrontare l'elefante nella stanza è stato il padrone di casa, Dmytro Kuleba, capo della democrazia ucraina. "Io credo che a Washington ci sia stato un incidente sullo sfondo dei negoziati per lo shutdown: gli Usa sanno che la guerra in Ucraina non è solo una faccenda interna ma ha ricadute sul mondo intero, siamo già in contatto con democratici e repubblicani per trovare una soluzione". L'alto rappresentante per la politica estera Ue, Josep Borrell, dopo essersi dichiarato "sorpreso" per quanto accaduto al Congresso americano, ha voluto concentrare l'attenzione sulla prova di unità mostrata dai 27 (in realtà 24, dato che mancavano i ministri di Ungheria, Lettonia e Polonia). L'Ue, è stata la sua posizione, sta facendo molto per l'Ucraina e continua a farlo.
    "Non vedo alcuno Stato membro vacillare", ha garantito Borrell, negando di vedere un rischio che Slovacchia e Ungheria possano bloccare gli aiuti militari dell'Europa. E se gli Stati Uniti ridurranno l'impegno, è il suo pensiero riferito da un membro dell'entourage, l'Ue dovrà "considerare l'opzione di compensare". Ed qui che iniziano i problemi. Tra i corridoi del grand hotel di Kiev dove si è tenuto il semi-vertice (oltre a Zelensky c'era anche il commissario all'Allargamento Oliver Varhely) serpeggiava una certa preoccupazione. "Se gli Usa si smarcano il conflitto resterà e assumerà una dimensione interamente europea", ha confidato un'alta fonte diplomatica.
    "Ma l'Europa non avrà né i mezzi né la capacità di sostituire gli Usa". Mosca, dal canto suo, si sfrega le mani. La stanchezza occidentale verso il conflitto ucraino "crescerà" portando alla "frammentazione delle élite politiche", ha dichiarato il Cremlino, benché non reputi al momento "plausibile" il ritiro americano dalla scena. Però per la prima volta lo spettro è stato evocato. E i 27 lo hanno registrato, così come hanno registrato l'ansia di Kiev al riguardo. "La vittoria dipende dalla nostra cooperazione", ha notato Zelensky parlando ai ministri, mentre dall'altra parte dell'Oceano Biden sta cercando di correre ai ripari: già domani, secondo quanto riferito da Bloomberg, intenderebbe chiamare gli alleati per rassicurarli sul prosieguo del sostegno americano all'Ucraina. "Se Putin pensa di durare più a lungo di noi si sbaglia", ha commentato in serata la Casa Bianca. Il Consiglio Ue era informale, quindi non erano previste misure concrete. Borrell ha ricordato che la sua proposta di un piano specifico per l'Ucraina da 20 miliardi in 4 anni nel quadro dello European Peace Facility è al momento "allo studio", partendo da 5 miliardi da stanziare nel 2024; sul fronte dell'ingresso nell'Unione di Kiev si riscontra poi una "vigorosa apertura" al tavolo dei ministri e la possibilità "concreta" che i negoziati si aprano davvero entro il 2024, nonostante la minacciata opposizione dell'Ungheria. "Siamo favorevoli e siamo pronti ad aiutare l'Ucraina concretamente perché si allineai all'aquis europeo", ha dichiarato Tajani annunciando l'accordo per la ricostruzione della cattedrale di Odessa da parte dell'Italia e un impegno a mettere la formula di pace di Zelensky "al centro della sua presidenza del G7".
    "Ringrazio l'Italia, il governo e il primo ministro per il sostegno politico al nostro Paese in tutte le questioni", ha risposto il presidente ucraino.
   

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