L’industria del solare rifa’ i conti e annuncia il superamento dei target 2030. Quella dell’eolico celebra la ripresa degli investimenti nel 2023 dopo un 2022 disastroso. E i costi della generazione di energia da rinnovabili diventano sempre più competitivi. E’ un periodo con molte luci per l’industria delle energie ‘pulite’. Ma c’è anche qualche ombra, soprattutto sull’eolico offshore in Europa, con la danese Orsted che ha annunciato che dovrà svalutare più di 2,1 miliardi di euro di attività nei suoi conti e la svedese Vattenfall che sta ridimensionando le sue ambizioni nel settore.
Una nuova analisi di Solarpower Europe ha rivelato che, con quasi la metà dei Piani nazionali energia e clima aggiornati, i Paesi Ue hanno più che raddoppiato i target della capacità solare dell'Ue entro il 2030. In quattro hanno già raggiunto il loro obiettivo. In 19 paesi si preparano a fare lo stesso entro i prossimi 5 anni. Gli ultimi 4 raggiungeranno probabilmente i loro obiettivi tra il 2027 e il 2030.
Secondo le stime di WindEurope, nella prima metà del 2023 in Europa sono stati installati 2,1 GW di nuovi impianti offshore, oltre la metà nei Paesi Bassi. Il resto è nel Regno Unito, in Germania e in Norvegia. “Questo è solo l’inizio”, si legge in una nota di WindEurope. Diversi gigawatt di parchi eolici galleggianti sono in fase di sviluppo nel Regno Unito e il Portogallo sta preparando le sue prime aste. La Francia sta mettendo all'asta un parco galleggiante offshore da 250 MW al largo della Bretagna e pianifica ulteriori offerte l'anno prossimo. Ma è proprio in Francia che gli analisti parlano di “crisi adolescenziale” per l’offshore. Facendo riferimento ai già citati casi del colosso dell’eolico offshore Orsted e di Vattenfall, Le Monde nota che “Nel giro di dieci anni, il costo dell'energia eolica offshore è crollato del 60%” e “questa tecnica di produzione di elettricità è diventata improvvisamente competitiva con il gas, il carbone e il nucleare. Ma il ritorno dell'inflazione, in particolare nel prezzo dell'acciaio e del rame, e i problemi logistici hanno arrestato questa ascesa”. Una crisi che si fa sentire soprattutto in Europa.
Nel resto del mondo, secondo gli ultimi dati di Irena, la competitività delle rinnovabili continua ad aumentare. Nel 2022 Circa l'86 % (187 gigawatt) di tutta la nuova capacità rinnovabile nel 2022 ha avuto costi di generazione inferiori rispetto all'elettricità a base di combustibili fossili. La nuova capacità rinnovabile aggiunta dal 2000 ha ridotto la bolletta dei combustibili del settore elettrico nel 2022 di almeno 520 miliardi di dollari.
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