La Commissione Ue vuole dare impulso alle reti di connessione e ha annunciato un 'Pacchetto connettività'. Prevede una legge, il Gigabit Infrastructure Act, con misure per rimuovere i freni attuali allo sviluppo delle reti in fibra e al 5G, come la possibilità di accesso alle infrastrutture pubbliche o la richiesta che gli edifici nuovi o ristrutturati siano pronti al cablaggio. Prevede tra l'altro lo snellimento di burocrazia e costi per le autorizzazioni, mentre una raccomandazione sarà rivolta alle autorità nazionali con misure sulle condizioni di accesso alle reti dei grandi operatori di tlc per incentivare un più rapido abbandono delle reti obsolete.
Il pacchetto include anche una consultazione sul futuro delle tlc e delle infrastrutture, aperta fino al 19 maggio.
Ma tutti i riflettori sono puntati sul 'contributo equo' per tutti gli attori digitali: le Big Tech verranno chiamate a pagare parte dei costi delle infrastrutture di connessione fino ad ora sostenuti dai grandi gruppi delle tlc come Tim, Deutsche Telekom, Orange o Telefonica. "E' urgente agire per garantire che l'Europa rimanga leader nel settore della connettività", ha detto il commissario Ue al Mercato interno, Thierry Breton, annunciando la consultazione di dodici settimane per individuare quali infrastrutture servano e come garantire gli investimenti necessari. Per gli operatori questi investimenti hanno oneri sempre maggiori e un basso ritorno, ha spiegato, avvertendo che di contro "i fornitori di contenuti e applicazioni Internet hanno potuto sviluppare prodotti sempre più attraenti grazie all'elevata qualità delle reti di connettività". Il nodo, ha spiegato, è rispondere all'interrogativo su quale sia il "contributo equo" di tutti i soggetti coinvolti, per avere la prossima generazione di infrastrutture di connettività. Il commissario ha negato esplicitamente che si tratterà di una 'tassa' sulla rete anche se ha eluso la domanda se tale 'contributo equo' sarà obbligatorio, invitando ad attendere l'esito della consultazione. "Stiamo parlando del futuro delle telecomunicazioni", ha detto, e non di "decidere la competizione o la battaglia" tra gli over-the-top, le imprese cioè che forniscono, con la rete Internet, servizi o applicazioni, e le telco. L'attesa generale è però che si vada verso un pagamento dei costi anche da parte dei 'Big Tech', perché in tutta l'Ue si arrivi a connessioni ad altissima velocità, aprendo interrogativi anche sul futuro della neutralità della rete. La proposta della Commissione è attesa per l'estate.
La consultazione è stata salutata con favore dall'associazione dei gruppi di tlc europei Etno, per cui l'accelerazione nella costruzione delle reti 5G e fibra "è un lavoro urgente". Decisamente negativa la reazione dell'associazione delle aziende utilizzatrici, Ccia Europe, per cui una tassa sulla connessione danneggerebbe consumatori e minerebbe l'apertura di Internet. "Un esperimento normativo simile è già fallito in Corea del Sud", ha segnalato anche.