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Lollobrigida, no a cibi d'élite e per poveri 

Italia 'superpotenza della qualità' può indicare nuovo modello. Giusta battaglia anti Nutriscore 

Redazione ANSA

"Non possiamo affrontare la crescita demografica immaginando un mondo in cui i ricchi continueranno a mangiare bene e i poveri continueranno a mangiare cibo spazzatura. Non è allarmismo, lo vediamo già in alcuni paesi, come gli Stati Uniti, nostri grandi alleati e grande potenza economica: nei negozi si vende cibo di élite per i ricchi e cibo spazzatura per i poveri. Credo che una 'superpotenza della qualità' come l'Italia possa spiegare loro come si può pensare un diverso modello di sviluppo", più orientato "alla salute e al benessere". Lo ha detto il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, intervenendo alla giornata conclusiva della prima Conferenza nazionale sulla nutrizione, al Ministero della Salute. "Nei supermercati - ha aggiunto - vediamo cibi iper trasformati, la cui produzione è delocalizzata e si arriva alla standardizzazione del prodotto, che è uguale ovunque, più facile da distribuire, con costi di produzione abbattuti e la possibilità di accentrare la produzione nelle mani di pochi". Ci sono però "strumenti per informare correttamente le persone e per far loro scegliere bene. Uno di questi è una corretta comunicazione".

Per il ministro, inoltre, "la battaglia sul Nutriscore è oggettivamente giusta, perché non informi con uno strumento che è simile al bollino che si appone sulle lavatrici. La tabella del Nutriscore infatti vede indicato con il colore rosso alcuni alimenti cardine della dieta mediterranea, come la pasta, parmigiano e l'olio d'oliva".

Coldiretti: l'84% degli italiani si dichiara contrario all'idea di cibi prodotti in laboratorio da sostituire a quelli coltivati in agricoltura. Lo rileva un'analisi condotta con il Censis e divulgata in occasione del no chiaro al cibo sintetico pronunciato dal ministro della Salute Orazio Schillaci fra le 10 azioni da mettere in campo per la nutrizione e la prevenzione, a conclusione della Conferenza Nazionale. Una decisione - informa una nota - apprezzata dalla Coldiretti che insieme a Campagna Amica, World Farmers Markets Coalition, World Farmers Organization, Farm Europe e Filiera Italia ha già raccolto quasi mezzo milione di firme per promuovere la legge che vieti la produzione, l'uso e la commercializzazione in Italia del cibo sintetico per il quale nel 2023 potrebbero essere già presentate le prime richieste di autorizzazione all'immissione in commercio in Europa dopo il via libera della Fda negli Stati Uniti.

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