ROMA - Più linguaggi uniti in una musica che celebra la molteplicità di suoni dal mondo, con sonorità più funk e urban ma conservando l'ispirazione di pop mediterraneo, reminiscenze sufi, fiati jazz, chitarre rockeggianti, accenni di cumbia, esplosioni mariachi, ritmi dub in un vortice generato dall'incontro fra lo scirocco e il meltemi, l'hurricane e lo zephiros: nasce a Roma BabelNova Orchestra, un progetto che segue la strada dell'Orchestra di Piazza Vittorio, ideata e creata nel 2002 da Mario Tronco e Agostino Ferrente in seno all'Associazione Apollo 11 e sostenuta, nel periodo più recente, dalla Fondazione Cultura e Arte.
Guidata dal contrabbassista Pino Pecorelli, BabelNova Orchestra è una formazione di 12 musicisti provenienti da tutto il mondo che, alla decisione di Mario Tronco di intraprendere un proprio percorso artistico autonomo e dopo la scomparsa del Maestro Leandro Piccioni, ha scelto di dedicarsi a un distintivo percorso di ricerca di nuovi linguaggi musicali.
Un gruppo che si evolve verso la forma più collettivistica dell'ensemble a discapito della dimensione gerarchica dell'orchestra, con l'inserimento in organico di alcuni musicisti più giovani. Questi ultimi, arrivati in Italia più di 20 anni fa con le migrazioni, reinterpretano il magma culturale in cui la musica è cambiata, ma soprattutto è mutata la relazione fra le sonorità dei loro Paesi d'origine e l'attuale scena italiana.
Oltre a Pino Pecorelli, musicista che nel corso della propria carriera ha spaziato dal cinema al teatro, nella BabelNova Orchestra ci sono: il cantante, musicista e compositore tunisino Ziad Trabelsi, che ha avuto anche esperienze di direttore artistico; il musicista e cantante ecuadoregno Carlos Paz, studioso della tradizione andina; il tunisino Houcine Ataa, fra i migliori interpreti del canto sufi; il batterista, percussionista e cantante cubano Ernesto Lopez, che ha collaborato in Italia con artisti di fama; il chitarrista e autore di colonne sonore per il cinema e il teatro, Emanuele Bultrini; il sassofonista, compositore e produttore Peppe D'Argenzio, fra i padri fondatori degli Avion Travel; il batterista Davide Savarese, esploratore dei generi musicali più vari; il polistrumentista e arrangiatore Duilio Galioto, che ha intrecciato il suo percorso con i più autorevoli rappresentanti del pop e della musica d'autore italiana; l'argentino Raul Scebba, percussionista sinfonico specializzato anche in ritmi e strumenti afro-cubani; il trombettista peruviano Roman Villanueva, che è stato componente di diverse orchestre jazz del Sud America. Infine il più giovane, Simone Ndiaye, polistrumentista romano di origini senegalesi diplomato al Conservatorio di Santa Cecilia e capace di frequentare agilmente i territori musicali più disparati, dalla fusion al metal.
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