(ANSA) - DUBAI, 27 MAR - La scienza sia portatrice di pace.
E' questo il messaggio che il ministro dell'Università e della
Ricerca, Maria Cristina Messa, ha voluto lasciare al Padiglione
dell'Ucraina a Expo 2020 Dubai, che ha visitato nel pomeriggio
insieme alla presidente del Cnr, Maria Chiara Carrozza e
all'ambasciatore italiano negli Emirati, Nicola Lener.
Messa ha visitato la struttura accompagnata dal direttore del
padiglione ucraino, Ivan Sydorenko, che ha spiegato al ministro
come dallo scoppio della guerra, il padiglione si sia
trasformato in un luogo di solidarietà e di racconto del
conflitto in corso nel Paese. "Ogni ucraino è uno di noi. Siamo
tutti con voi. Che la scienza sia portatrice di pace", ha
scritto Messa in inglese su un post-it che ha attaccato sui muri
della struttura, ormai completamente ricoperti da migliaia di
messaggi di sostegno provenienti da tutto il mondo.
Con questa visita "ho voluto rimarcare come l'Italia sia
vicina all'Ucraina. Ho trovato un padiglione fiero, come stanno
dimostrando di essere fieri" gli ucraini e dimostra "un senso
profondo di dignità che vede un futuro, cerca di dire
'torneremo, ricominceremo'. E poi c'è questa voglia di far
capire al mondo cosa sta succedendo veramente e questo è un
punto fondamentale per evitare la propaganda. E' una fonte di
visione, immagini, raccolta che tutto il mondo può vedere", ha
detto Messa, a conclusione della visita.
"L'università e la ricerca italiani sono stati tra i primi a
dare segni di accoglienza, in primo luogo per gli studenti e
studentesse ucraini ma anche ricercatori, professori,
dottorandi. Tutti coloro che a causa di questa guerra sono
scappati o comunque non possono continuare i loro studi. Abbiamo
un provvedimento che ha stanziato 500 mila euro - ma sono già
diventati un milione di euro - che sarà convertito a breve
proprio per supportare università ed enti di ricerca che
vogliono ospitare queste persone con borse di studio e
contribuire al finanziamento di queste iniziative", ha
sottolineato. Per il momento, "ci sono tanti ragazzi ucraini che
erano già in Italia soprattutto per l'Erasmus, che per fortuna
continua per loro. Sono andata in diversi posti, tra Foggia,
Bologna, e c'è sempre qualche ricercatore che è lì da tanto
tempo. Ma mi aspetto che la maggior parte arrivi adesso", ha
concluso. (ANSA).