(ANSA) - DUBAI, 13 MAR - "Il padiglione italiano che parla di
bellezza e di arte come futuro della sostenibilità conferma che
l'arte serve per innovare e l'innovazione per essere
sostenibili". E' quanto afferma il presidente di Eiis,
l'istituto europeo dell'innovazione per la sostenibilità, Carlo
Alberto Pratesi, che invita a puntare ad una innovazione che
metta insieme chi fa ricerca, cioè gli istituti e le università,
con chi la applica, il mondo dell'impresa ma anche delle
startup, che per le loro dimensioni più piccole, riescono più
velocemente dei grandi a trovare soluzioni a cui non si era già
pensato.
Per essere innovativi - spiega-occorre immaginare scenari
futuri senza essere condizionati da ciò che è già accaduto: per
questo Eiis porta il mondo dell'arte dentro i processi di
innovazione. Pratesi invita quindi ad "avere il coraggio di
ripensare la sostenibilità, non portare miglioramenti rispetto
al passato. E su questo gli artisti possono essere più utili
degli ingegneri".
"La trappola dell'innovazione per la sostenibilità è che non
possiamo affidarci solamente alle tecnologie. Siamo abituati al
processo di stimoli e risultati, invece tutto quello che si fa
oggi impiega anni per vedere concretizzati i risultati",
aggiunge il direttore generale EIIS Andrea Geremicca. "Se Eiis
ha messo l'arte contemporanea dentro i processi di innovazione
per la sostenibilità è proprio per aiutare le imprese a pensare
fuori dagli schemi".
Eiis ha organizzato un evento al Padiglione Italia per
parlare di innovazione per la sostenibilità a cui ha partecipato
anche Dina Storey, Head of Sustainability di Expo 2020,
raccontando all'ANSA la prospettiva degli Emirati Arabi Uniti
sulla sostenibilità. (ANSA).