(di Enrica Battifoglia)
(ANSA) - ROMA, 20 OTT - Sistemi di trasporto e di
comunicazione, moduli logistici, robot: la nuova corsa alla Luna
ha bisogno di tecnologie nuove, con un mercato stimato in 1,7
miliardi e, contrariamente a quanto è accaduto ai tempi delle
missioni Apollo, ora è chiaro che non potrà essere un solo Paese
a raggiungere l'obiettivo: è un gioco di alleanze fra agenzie
spaziali e fra pubblico e privato, industria e ricerca, a
permettere di portare di nuovo degli astronauti sulla Luna. È lo
scenario emerso nel convegno sulla Lunar Space Economy,
organizzato da Leonardo nell'ambito del Padiglione Italia
all'Expo di Dubai 2020, occasione della settimana dedicata allo
spazio.
L'esplorazione della Luna è "un tema chiave per le agenzie
spaziali di tutto il mondo" e un'opportunità per gli
imprenditori privati e la sfida è mettere a punto tecnologie per
un'esplorazione spaziale sostenibile, tese anche a migliorare la
qualità della nostra vita sulla Terra. Ha detto l'amministratore
delegato di Leonardo, Alessandro Profumo. L'evento di Dubai, ha
aggiunto, segna l'avvio di un dibattito internazionale capace di
dare voce a tutto l'ecosistema coinvolto nel settore spaziale,
dall'industria agli astronauti e ai centri di ricerca. La via
per il successo passa quindi attraverso la cooperazione
internazionale ed è fondamentale per stabilire una visione
comune e un insieme condiviso di principi, linee guida e buone
pratiche.
Della necessità di stabilire fin da adesso regole comuni
hanno parlato anche Luigi Pasquali, coordinatore delle attività
spaziali di Leonardo e amministratore delegato della Telespazio
(Leonardo-Thales), e Massimo Comparini, amministratore delegato
Thales Alenia Space Italia (Thales-Leonardo).
L'appuntamento con la Luna scattato con il programma Artemis
è una priorità anche per le agenzie spaziali. Lo è per la Nasa,
il cui amministratore capo Bill Nelson ha rilevato che in questo
momento "incredibile dell'esplorazione spaziale" stringere nuove
alleanze è molto importante. Fra le collaborazioni ha citato
quelle con le agenzie spaziali di Europa (Esa) e giapponese
(Jaxa), e ha voluto "ringraziare l'Italia per una partnership
incredibilmente significativa", citando in particolare la
collaborazione con il nostro Paese per la fornitura dei moduli
logistici della Stazione Spaziale Internazionale.
Una collaborazione citata come esempio per il futuro anche
dal presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Giorgio
Saccoccia. "L'Italia ha espresso al meglio le sue capacità in
campo spaziale, nel quale è stata protagonista fin dall'inizio",
e "saremo fra i leader della prossima tappa di questa
affascinante corsa allo spazio" che, ha rilevato, farà da
"traino per l'innovazione in Italia".
Il momento è cruciale anche per il direttore generale
dell'Esa, Josef Aschbacher, che ha parlato del nuovo mercato che
si sta aprendo con i programmi di esplorazione lunare, stimato
1,7 miliardi, in particolare per quanto riguarda le tecnologie
per trasporto, comunicazione e navigazione.
"Il futuro dell'esplorazione spaziale è nella capacità di
unire le forze", anche per gli astronauti: parola di Luca
Parmitano, dell'Esa, per il quale "la Stazione Spaziale è un
ottimo esempio di collaborazione internazionale". (ANSA).