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Tartarughe sentinelle inquinamento plastica nell'Adriatico

Unibo, studio sugli esemplari curati da Cetacea

Redazione ANSA BOLOGNA
(ANSA) - BOLOGNA, 19 FEB - Le tartarughe marine come 'sentinelle' - essendo al tempo stesso testimoni e vittime - verso l'inquinamento da plastica che affligge il mare Adriatico.

E' quanto evidenzia una ricerca condotta da un gruppo di studiosi dell'Università di Bologna che ha analizzato 45 esemplari ricoverati all'Ospedale delle Tartarughe della Fondazione Cetacea di Riccione, trovando in tutti i casi detriti plastici nelle loro feci.

Nel dettaglio, spiega l'Alma Mater in una nota, i risultati delle analisi - pubblicati oggi sulla rivista 'Frontiers of Marine Science' - confermano "il ruolo delle tartarughe come sentinelle dell'inquinamento marino, ma mostrano anche come la presenza di plastica nel loro intestino possa alterarne il microbiota, provocando pericolose conseguenze per la salute di questi animali già oggi fortemente minacciati".

A giudizio di Elena Biagi, ricercatrice al Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie dell'Università di Bologna e prima autrice dello studio, gli esiti dell'analisi, "sono una dimostrazione della pervasività dell'inquinamento da plastiche nell'ecosistema di un mare estremamente sfruttato come l'Adriatico. I detriti plastici originati da questi rifiuti entrano nella catena alimentare e possono essere ritrovati ad alte concentrazioni nelle feci di predatori apicali, come le tartarughe marine, con conseguenze negative per la loro salute, dovute anche a variazioni indotte nel loro microbiota intestinale".

Tra mammiferi marini, uccelli e tartarughe di mare - viene evidenziato - sono circa 260 le specie animali che rischiano la vita a causa di rifiuti plastici, ingerendoli o restandone intrappolate.

In questo contesto, le tartarughe marine, le Caretta Caretta, sottolinea l'indagine dell'Ateneo emiliano, "sono importanti specie sentinelle del livello di inquinamento dei mari, perché la loro salute è strettamente correlata alla salute generale dell'ecosistema in cui vivono. I rifiuti plastici, in particolare, sono una pericolosa minaccia: le tartarughe li possono infatti ingerire sia direttamente, scambiandoli per prede, o in modo accidentale durante il movimento, o anche indirettamente, nutrendosi di piccoli animali già contaminati da microplastiche". (ANSA).

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