(ANSA) - ROMA, 01 OTT - Passo falso per l'occupazione ad
agosto con una riduzione pesante soprattutto per le donne: nel
mese - secondo i dati diffusi dall'Istat - si registrano 80.000
occupati in meno, 68.000 dei quali donne, ma il saldo resta
positivo sullo stesso mese dell'anno scorso con 162.000 unità in
più. Rispetto a gennaio si registra una crescita di 430.000
occupati mentre rispetto al periodo pre pandemia mancano
all'appello 390.000 lavoratori. Si conferma l'effetto negativo
della pandemia sull'occupazione femminile con le donne che hanno
perso più facilmente il lavoro durante l'emergenza sanitaria,
essendo occupate spesso con impieghi precari, e che lo ritrovano
con più difficoltà.
Il calo congiunturale dell'occupazione si riflette quasi
completamente sull'aumento dell'inattività mentre il tasso di
disoccupazione ad agosto resta al 9,3%, stabile sul mese e in
calo di 0,7 punti su agosto 2020. Stabile sul mese è anche il
tasso di disoccupazione giovanile al 27,3% mentre registra un
calo di 4,9 punti su agosto 2020. Il tasso di disoccupazione è
sceso nella zona Euro al 7,5% dal 7,6% di luglio e l'Italia si è
confermato il paese con il più alto tasso di senza lavoro dopo
la Grecia e la Spagna. La situazione è ancora peggiore se si
guarda al tasso di occupazione dato l'alta percentuale di
inattivi nel nostro Paese.
Ad agosto il tasso di occupazione complessivo tra i 15 e i
64 anni si è fissato al 58,1% scendendo di 0,2 punti su luglio
e aumentando di 0,8 punti su agosto 2020. Per gli uomini è al
67,4% mentre per le donne è al 48,9%, in calo di 0,3 punti su
luglio e in aumento di 0,7 punti sull'anno. Il dato è
probabilmente legato alla riduzione dei contratti stagionali con
i contratti a termine che diminuiscono di 62.000 unità sul mese
precedente su 80.000 occupati complessivi in meno.
Le donne con la pandemia hanno perso più facilmente il
lavoro e con la ripresa lo recuperano meno velocemente. Su 431
mila occupati in più da gennaio 303.000 sono uomini e appena 128
mila donne mentre su 392 mila persone al lavoro che mancano da
febbraio 2020 172 mila sono uomini e 220 mila donne. In pratica
meno del 30% degli occupati in più tra gennaio ed agosto è
donna.
Gran parte dell'occupazione in più rispetto ad agosto 2020 è
a termine. L'aumento di 162 mila occupati rispetto ad agosto
2020 è il risultato di un calo di 131 mila indipendenti e di un
aumento di 293 mila dipendenti. Tra i dipendenti si registra una
crescita di 58 mila unità a tempo indeterminato e un aumento di
235 mila occupati a termine. Nonostante la fine del blocco dei
licenziamenti per una parte delle attività produttive si
registra un calo degli occupati con contratto a tempo
indeterminato su luglio di appena 13 mila unità.
I dati sull'occupazione femminile con quasi venti punti
in meno rispetto a quella maschile preoccupano la Uil che chiede
interventi del Governo per favorire il lavoro delle donne.
"Attualmente, - afferma la segretaria confederale Ivana Veronese
- circa 10 milioni di donne si trovano nello status di
disoccupazione ed inoccupazione. Sarebbe sensato e responsabile
iniziare a pensare che occorrono investimenti in misure
inclusive e di supporto che permettano loro di poter lavorare.
L'occasione che abbiamo oggi di rimodellare, ricalibrare e far
dialogare tra loro i sistemi delle politiche attive e passive,
conclude, deve essere colta e percepita come condizione per una
crescita quantitativa e, soprattutto, qualitativa del mondo del
lavoro". (ANSA).