Un'infrastruttura a volta
di una grade cloaca, con alcuni mattoni d'attacco, spallette in
mattoni alte un metro e mezzo ben visibili e una pavimentazione
di lastroni di trachite, con reperti di vita quotidiana. Sono le
ultime scoperte del lotto di scavi iniziati in marzo ad Altino,
antico insediamento romano sulla gronda della Laguna di Venezia,
condotti dalla cooperativa Petra di Padova e diretti dal Museo
in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e
Paesaggio di Venezia e Laguna.
Sono emerse in particolare le basi molto ben conservate di
una struttura imponente, una cloaca, probabilmente costruita
nello stesso periodo in cui la città si ampliò, interrando il
canale con l'accesso acqueo. La struttura, che si trova 3 metri
sotto terra rispetto al piano campagna, è probabilmente parte
dello stesso sistema fognario, già in parte emerso diversi
decenni fa, nella zona a nord oltre l'anfiteatro.
Oltre alla struttura sono emersi vasellame da mensa, fine o
grezzo, vasellame da cucina, lucerne, oggetti in osso per la
cura del corpo, frammenti in vetro, piccoli strumenti in bronzo,
pezzi di attrezzi da artigiani (come ad esempio un manico di
mannaia) finiti nella fognatura attraverso gli ampi tombini
dell'epoca.
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