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Caveri, Ue è una caratteristica della storia valdostana

Caveri, Ue è una caratteristica della storia valdostana

Presentata relazione nella sessione internazionale del ConsVda

AOSTA, 24 maggio 2023, 14:49

Redazione ANSA

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"L'Unione europea è una delle caratteristiche della storia della Valle d'Aosta, che ha sempre avuto una visione aperta, forte del nostro particolarismo linguistico e geografico frontaliero". Lo ha detto l'assessore regionale agli affari europei, Luciano Caveri, aprendo la sessione europea e internazionale del Consiglio Valle e presentando la propria relazione.
    Relazione - 147 pagine suddivisa in otto capitoli - che "si occupa molto della Politica di coesione, con la Politica regionale di sviluppo che impatta sulla nostra regione in maniera significativa e che passa per il tramite di vari Programmi che dispongono di cofinanziamenti a finalità strutturale, di fonte europea, statale e regionale, e che interessano, nella loro eterogeneità, una larga parte del tessuto economico e sociale". Inoltre "si affronta il tema delicato degli aiuti di Stato, che sono stati ammorbiditi nel post-pandemia, così come sono approfondite le tematiche della ricerca e dello sviluppo, della digitalizzazione, la mobilità sostenibile, l'ambiente, l'energia, le politiche giovanili e gli scambi, le pari opportunità e l'immigrazione". Infine, "c'è un capitolo sulla francofonia, quale elemento politico di respiro in una sorta di politica estera regionale: la scelta di aderire nuovamente all'Association internationale des régions francophones è importante così come c'è la necessità di tornare a partecipare, come invitati, ai Sommet de la francophonie". 

L'assessore regionale all'ambiente, Davide Sapinet, ha posto l'accento sulla valorizzazione dell'Espace Mont-Blanc, "un'importante iniziativa di cooperazione transfrontaliera che riunisce la Valle d'Aosta, l'Alta Savoia, la Savoia e il Vallese, con la finalità di proteggere questo territorio dove un eccezionale patrimonio naturale e ambientale coabita con delle attività economiche e turistiche di richiamo internazionale". L'Assessore all'agricoltura, Marco Carrel, ha parlato del Programma di sviluppo rurale: "Nel 2022 si chiude la programmazione del PSR 2014-2022, con le liquidazioni che andranno fino al 2025, e si apre il nuovo ciclo 2023-2027. È importante guardare a quanto fatto per riflettere su come intervenire nella prossima programmazione: per esempio, ai bandi 'bio' hanno partecipato 30 aziende per un importo di 208mila euro, il che ci dà l'indicazione di come sia necessario lavorare su questo settore viste le indicazioni della nuova programmazione". "Nel 1990 eravamo in ritardo rispetto alle altre Regioni per sfruttare le opportunità legate agli aiuti europei - ha affermato Paolo Cretier (Fp-Pd) -, oggi invece abbiamo dei programmi con una capacità di spesa che è tra le migliori a livello italiano, ad esempio nel settore agricolo e dell'allevamento. È solo l'inizio di un percorso che ci consentirà di rafforzare questi settori produttivi anche attraverso altri interventi sempre a livello europeo che passano attraverso il sistema Valle d'Aosta, oculato, puntuale e programmato". Stefano Aggravi (Lega Vda): "L'Unione europea dovrebbe essere un'area valutaria ottimale con caposaldo la moneta unica ma anche con l'omogeneizzazione dell'Iva dalla quale siamo ancora lontani, con una politica di coesione che dovrebbe cercare di contemperare le distorsioni che ci sono tra i vari territori, con una omogeneizzazione degli indirizzi che risultano ancora un ginepraio. Noi tutti vorremmo un'Europa più federale, ma oggi dobbiamo prendere atto che l'Unione europea ha come interlocutori privilegiati gli Stati nazionali, i quali non vogliono perdere potere". "L'Europa ci fa bene anche rispetto al modo di amministrare. Siamo una Regione autonoma che legifera, gestisce risorse, ha il compito di governare una comunità di 120 mila abitanti e dall'Unione europea stiamo imparando alcuni aspetti importanti di metodo come la programmazione, la tempistica, la resocontazione e la verifica; ma abbiamo ancora della strada da fare perché la nostra 'resilienza' alla programmazione e al rispetto delle tempistiche sono ancora elevati" ha aggiunto Chiara Minelli (Pcp). Per Pierluigi Marquis (Forza Italia), "in questi ultimi anni l'importanza dell'Europa si è manifestata in modo molto evidente: durante la pandemia l'Ue si è presa in carico il problema, così come lo ha fatto nella guerra in Ucraina. Oggi, stiamo vivendo una situazione di oggettiva difficoltà, ma l'Unione ha cercato di dare una mano per cercare di uscirne, perché da soli gli Stati membri non ci sarebbero riusciti". "Il tema principale - ha concluso - è quello della sussidiarietà: noi crediamo sia un valore importante così come riteniamo fondamentale ottimizzare i vari livelli istituzionali, partendo dal basso verso l'alto". "La Valle d'Aosta intende svolgere un ruolo importante nel contesto nazionale ed europeo - ha osservato Corrado Jordan (Av-VdaUnie) - confermando gli obiettivi politico-strategici regionali, delineati e condivisi anche nei documenti strategici, per una ricostruzione che punti sui saperi e sulle competenze, che dia valore alla ricerca e all’innovazione, che punti sulla transizione ecologica, sul contrasto ai divari sociali, di genere e territoriali. Lo facciamo, lo abbiamo fatto con una programmazione dei fondi comunitari che ci vede protagonisti, che ci vede attenti a cogliere ogni opportunità". Secondo Erik Lavevaz (Uv), "in questo particolare momento storico l'Ue si trova ad affrontare diverse complessità difficili da gestire: è quindi necessario un nuovo slancio, anche dal punto di vista istituzionale, per affrontare le nuove sfide. Il ruolo fondamentale dell'Europa non deve essere solo quello di fare politiche economiche: deve guardare al livello socio-economico, se vogliamo che l'Europa rimanga centrale a livello mondiale". "E' un tema delicato e difficile: ci sono posizioni diverse, ma bisogna capire quale sia l'atteggiamento nei confronti dei settori che interessano la scuola, l'agricoltura, l'ambiente. Oggi le considerazioni avanzate possono essere importanti per il lavoro degli anni a venire" ha detto Augusto Rollandin (Pour l'Autonomie). Il presidente della Regione, Renzo Testolin, ha sottolineato le “opportunità offerte dall'Ue con i progetti che ci permettono di valorizzare la nostra lingua, la nostra cultura e il nostro patrimonio ambientale. È importante anche far conoscere le caratteristiche della montagna che deve essere fortemente rappresentata all'interno dell'Europa. Credo che la sfida vincente sia quella di puntare ad una 'Europa delle regioni' piuttosto che ad una 'Europa degli Stati', cambiando completamente il punto di vista verso un'organizzazione locale e non più statalista". Infine il presidente del Consiglio Valle, Alberto Bertin: "L'Unione europea multilivello rappresenta una visione europeista moderna in cui le Regioni devono avere un ruolo. Nell'ottica di garantire una rappresentanza effettiva a tutti i territori regionali, in questo anno, tutti abbiamo cercato di fare la nostra parte per sensibilizzare la revisione della legge 18/1979 riguardante l'elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia: io ho sottoposto a più riprese la tematica all'interno della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative regionali. I cambi di governo a livello nazionale hanno rallentato i tempi, che da qui in avanti sono oggettivamente stretti: la partita è quindi ora determinante".

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