"Mentre procedono i confronti e
gli approfondimenti a livello tecnico e giuridico per dare
quanto prima le risposte che Fit Cisl, Uil Trasporti, Ugl Tpl E
Orsa hanno chiesto, in merito alle garanzie che la clausola
sociale, opportunamente rafforzata, dovrà assicurare, Filt Cgil
e Faisa Cisal hanno indetto il terzo sciopero per l'intera
giornata di sabato 29 ottobre aggiungendo un quarto giorno ai
tre del classico ponte dei primi di novembre. Quali sono i
motivi del contendere?": così l'assessore regionale alle
Infrastrutture e Trasporti Enrico Melasecche.
"Licenziamenti: abbiamo fin dal primo giorno assicurato tutti
i sindacati - sostiene Melasecche - che non ci sarà un solo
licenziamento ma, inspiegabilmente, i sindacati scioperanti
continuano a brandire questa minaccia fuori luogo e in modo
inappropriato pur di alimentare tensioni e fare pura
disinformazione. Individuazione dei lotti da mettere a gara: il
segretario della Cgil che trascina la Faisa Cisal in una
avventura dagli intenti politici fin troppo evidenti, pretende
di imporre con richiesta scritta che la gara avvenga con 1 lotto
unico della gomma esteso all'intera regione, di circa 27 milioni
di km. Tale soluzione non solo è illegale per cui non potrà mai
essere accettata dall'Agenzia per la Mobilità che agisce per
conto della Regione ma, lo abbiamo ribadito molte volte,
costerebbe a tutti gli Enti Pubblici dell'Umbria, 117.000.000 di
euro nei nove anni di durata della gara, una cifra enorme, che
mai e poi mai Regione, Province e Comuni potrebbero essere in
grado di pagare in più soprattutto in un momento delicatissimo
per l'economia che vede imprese in enorme difficoltà con
migliaia di lavoratori che rischiano realmente il posto di
lavoro. Individuazione del vincitore della gara: la Filt Cgil
insiste nell'individuare il vincitore della gara in via di
predisposizione quale gestore 'pubblico' (nonostante agisca in
regime privatistico) non tenendo conto che la gara dovrà essere,
a differenza di quelle di oltre 15 anni fa, perfettamente
regolare ed i lotti dovranno essere regolarmente contendibili in
modo del tutto trasparente. Terminologia da scontro violento: la
terminologia utilizzata è quella della intimidazione, si parla
di 'scelleratezza', utilizzando termini da trivio in modo
vergognoso rispetto viceversa alla disponibilità ampiamente
dimostrata dalla Regione nel venire incontro alla richiesta di
dialogo serio a cui non ci siamo mai sottratti. Acquisto degli
autobus: l'Agenzia per la Mobilità ha chiesto autonomamente alla
Regione di poter essere lei ad acquistare i nuovi autobus, in
modo da fornire un servizio importante rafforzando, quale
agenzia pubblica il proprio patrimonio ed il proprio conto
economico. Appare singolare che il segretario della Cgil
dichiari su questo tema di aver capito ben poco e, nonostante
questo, spinga i lavoratori a scioperare chiedendo loro una
adesione fideistica senza il minimo confronto. Taglio dei
servizi: anche un bambino comprende che a fronte di un
incremento di spesa che la Cgil vorrebbe imporre a favore del
proprio attuale datore di lavoro, incremento cui le casse
regionali e degli altri enti pubblici non sono assolutamente in
grado di far fronte, la conseguenza sarebbe quella di mettere a
gara un taglio al numero di km che viceversa la Regione non
intende ridurre perché andrebbe contro gli interessi delle
famiglie, soprattutto quelle più deboli; in alternativa la Cgil
pretenderebbe che Regione aumentasse l'addizionale regionale, le
accise sui carburanti o la tassa sul bollo che invece non
intendiamo assolutamente ritoccare. Partecipazione agli
scioperi: Filt Cgil dichiara una partecipazione all'ultimo
sciopero pari all'80% dei lavoratori quando i dati ufficiali
forniti da Busitalia per l'Autorità nazionale certificano una
adesione del 20-30% circa, tenuto conto che era indetto in
coincidenza di quello nazionale contro le aggressioni al
personale viaggiante. A chi giova continuare a raccontare
falsità se non per illudere i lavoratori di essere maggioranza
quando i dati incontrovertibili certificano un flop di adesioni
facilmente dimostrabile? La Regione ha dato e sta dando ampia
dimostrazione di disponibilità nel venire incontro alle esigenze
dei lavoratori ma di certo non può attivare procedure contrarie
alla legge o che favoriscano un corporativismo esasperato
proprio in un momento in cui occorrerebbe un atteggiamento di
responsabilità rispetto alla reiterazione di scioperi su
scioperi che non potranno che danneggiare i lavoratori perché
mai e poi mai potranno indurre una pubblica amministrazione a
soluzioni non corrette e o contrarie agli interessi di tutti gli
umbri. Invitiamo quindi a riflettere in modo serio e ponderato -
conclude Melasecche - per tornare su posizioni di dialogo aperto
evitando massimalismi esasperati e personalismi inconcludenti".
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