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Umbria
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Regione: approvata mozione su sostegno a credito cooperativo

Di Fora, sottoscritta da tutti i consiglieri in Aula

(ANSA) - PERUGIA, 31 GEN - L'Assemblea legislativa dell'Umbria ha approvato all'unanimità dei presenti (11) una mozione di Andrea Fora (Patto civico), sottoscritta da tutti i consiglieri in Aula, che impegna la Giunta regionale ad attivarsi per il "Sostegno al sistema del credito cooperativo".
    Alla Giunta regionale viene chiesto, per quanto di competenza, di attivarsi affinché, "anche nell'ottica di combattere lo spopolamento dei territori più fragili, favorendo la presenza di servizi bancari, si colga l'occasione della revisione in atto del quadro normativo europeo per il recepimento nell'Unione bancaria degli Accordi finali di Basilea plus per evidenziare l'opportunità di rivedere, a favore del sistema del credito cooperativo italiano, il quadro regolamentare bancario europeo, in particolare quanto previsto dal Regolamento Ue n. 468/2014 della Banca centrale europea, allo scopo di prendere in considerazione, successivamente, la possibilità di riconoscere forme di proporzionalità che sostengano adeguatamente la natura mutualistica di cui all'articolo 45 della Costituzione italiana, oltre che le peculiarità che qualificano le BCC quali banche cooperative di comunità".
    La Giunta - è detto in un comunicato della Regione - viene anche chiamata a "valutare l'opportunità di sollecitare un intervento unitario della Conferenza delle Regioni e del Comitato europeo delle Regioni, nei confronti del Governo italiano e del Parlamento europeo".
    Accolta una proposta emendativa al documento da parte del consigliere Valerio Mancini, anche in qualità di presidente della Commissione, che prevede di avviare una serie di audizioni in Commissione con Abi, Banca d'Italia, Fabi ed altre sigle sindacali del mondo bancario, Anci, Associazioni di categoria delle imprese.
    Illustrando il suo atto di indirizzo - prosegue il comunicato - Fora ha rimarcato che "il credito cooperativo è una componente originale e fondamentale dell'industria bancaria italiana costituita da circa 250 banche locali, cooperative a mutualità prevalente che sono espressione, attraverso i propri soci, delle comunità di riferimento. Da oltre 135 anni queste realtà sono presenti sul territorio con diffusione capillare e svolgono un ruolo essenziale di sostegno all'economia reale in quanto banche di comunità, promuovendo la crescita e lo sviluppo sociale ed economico. Nell'ultimo decennio le filiali bancarie sono diminuite nel nostro Paese di quasi 12mila unità, pari ad una riduzione del 36 per cento; soprattutto nel periodo della pandemia da Covid-19 c'è stata un'ulteriore accelerazione di chiusure di filiali soprattutto nei centri più piccoli e nei comuni delle zone interne. Il numero di comuni sprovvisti di servizi bancari è aumentato progressivamente con pesanti ripercussioni sulle fasce più fragili della popolazione. Nel periodo compreso tra il 2008 e 2020 il numero di filiali BCC in Italia è aumentato del 2,1 per cento a fronte di una contrazione del -35,7 per cento registrata per l'industria bancaria nel suo complesso".
    "Sono due le Bcc operanti in Umbria - ha ricordato Fora - con 44 sportelli, presenti in 36 comuni, con impieghi lordi pari a circa 1.460 milioni di euro, mentre la raccolta da clientela complessiva è pari a circa 2.370 milioni di euro su base regionale. Le Bcc umbre hanno perseguito il mantenimento di una capillare presenza territoriale che è stato uno degli elementi che ha permesso alle banche della categoria di finanziare il territorio e sostenere l'economia locale anche nelle fasi di congiuntura avversa, confermando la propria distintiva funzione anticiclica. Il decreto-legge '18/2016' ha messo in atto una profonda riforma organizzativa del credito cooperativo, basata essenzialmente sulla costituzione di gruppi bancari cooperativi - Gbc (alle cui capogruppo sono attribuite le funzioni di direzione, coordinamento del gruppo nonché di garanzia, nei casi di eventuali situazioni di criticità, consentendo anche sinergie negli investimenti per innalzare il livello dei servizi offerti) ai quali le Bcc hanno l'obbligo di aderire, tuttavia mantenendo singolarmente l'autorizzazione all'esercizio dell'attività bancaria e conservando tutti i caratteri distintivi di banche cooperative a mutualità prevalente. Le Bcc, anche se affiliate a un Gruppo bancario cooperativo, conservano per la normativa italiana una serie di caratterizzazioni, tra le quali: l'obbligo di finalità mutualistiche, l'obbligo di erogare credito prevalentemente ai soci, l'erogazione di almeno il 95 per cento del totale dei crediti alle imprese e alle famiglie che operano e vivono nel territorio di competenza nel quale raccolgono il risparmio, l'obbligo di destinare a riserve indivisibili tra i soci di almeno il 70 per cento degli utili, l'assoggettamento ad una duplice vigilanza: quella prudenziale e quella mutualistica".
    "Il combinato disposto di regole e linee guida europee in materia di credito deteriorato (calendar provisioning, nuova definizione di insolvenza, nuove linee guida sulla concessione e il monitoraggio del credito, trattamento prudenziale delle moratorie e altro) e il quadro di regole e approcci di vigilanza europei sui Gruppi bancari cooperativi costituisce - ha sottolineato Fora - un rischio reale di svantaggio competitivo del sistema Italia e di indebolimento del potenziale di ripresa e resilienza del nostro Paese".
    Nel suo intervento Paola Fioroni (Lega-vice presidente Assemblea legislativa) ha ricordato che, "in una precedente seduta consiliare la stessa presidente Tesei ha espresso chiaramente quale fosse la sua posizione sulla problematica e l'impegno che stava portando avanti attraverso interlocuzioni con le Bcc del territorio al fine di produrre un documento da proporre al Mef".
    Per questo ha chiesto la possibilità al promotore dell'atto, Fora, di poterlo condividere in maniera unitaria. Lo stesso Fora si è detto quindi disponibile sulla condivisione della sua iniziativa.
    Valerio Mancini (Lega-presidente della Seconda commissione) ha ricordato come il tema rappresenti una "priorità sottolineata da proteste messe in atto soprattutto da Sindaci del sud dell'Umbria, ma non solo, rispetto alla chiusura sbagliata di alcuni sportelli. Anche per questo è importante ascoltare in Commissione tutti i soggetti interessati alla questione".
    (ANSA).
   

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