"Quello umbro è un Pnrr che non
esiste. Perché c'è stata una visione e nemmeno una
partecipazione con gli attori sociali, non è esistita una
concertazione delle Regioni del centro Italia": è uno dei
passaggi dell'intervento con il quale Fabio Paparelli, portavoce
dell'opposizione in Assemblea legislativa, ha replicato
all'intervento della presidente Donatella Tesei. "Pensare che i
soldi dello Stato legati al Piano per alcune operazioni siano la
panacea per tutti i mali è sbagliato" ha aggiunto.
"Il Pnrr - ha sostenuto Paparelli - non compenserà il
dimezzamento del Pil stimato a livello italiano, tanto che si
pensa di farne un altro in conseguenza della guerra in Ucraina".
Il portavoce dell'opposizione, e consigliere del Pd, ha
definito quelle di Tesei "comunicazioni pre-elettorali rispetto
alle amministrative". "Non ci ha portato nulla di nuovo - ha
aggiunto - se non qualche ulteriore bugia per coprire quello che
è evidente a tutti. Un recente sondaggio ha stabilito quale è il
consenso degli umbri sulle politiche economiche. La guerra dopo
la pandemia ha generato un'inflazione importante, con
consistente aumento del prezzo delle materie prime e, in maniera
esponenziale, dei costi dell'energia. Avremmo voluto ascoltare
quali sono le misure che la Regione può mettere in campo per
accompagnare il sistema economico e le imprese umbre nel
tagliare i costi che rischiano di farne chiudere molte, come
accompagnare le misure di carattere nazionale. E invece la
risposta è che dieci milioni destinati alle imprese umbre sono
stati utilizzati per coprire un buco della sanità che è tutto
vostro. Noi non ne abbiamo mai avuti e i bilanci sono stati
sempre certificati. Un buco non dovuto alla pandemia in quanto
tale perché il Governo ha dato tantissime risorse in merito alle
quali abbiamo qualche dubbio siano state utilizzate solo per
gestire l'emergenza. Perché nel frattempo le assunzioni sono
state pari a zero e c'è il decuplicarsi delle liste d'attesa".
Paparelli ha parlato di "collasso della sanità pubblica".
"Oggi se vuoi farti un esame - ha aggiunto - devi andare dal
privato perché altrimenti passano i mesi e in qualche le liste
d'attesa sono proprio chiuse. Tutto questo in un quadro nel
quale mentre tutte le altre regioni hanno fatto debiti durante
il Covid ma avendo un tasso di ospedalizzazione molto più alto
rispetto a quello umbro. Noi, a causa di una cattiva gestione
della pandemia, i nostri ospedali li abbiamo chiusi. Abbiamo
curato solo i malati di Covid e non tutte le altre patologie, o
lo abbiamo fatto con grande difficoltà. Nelle altre regioni quei
fondi sono serviti per un livello di qualità dei servizi che noi
non siamo stati in grado di mantenere. Altrove gli ospedali e la
sanità hanno continuato a lavorare molto più che da noi".
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