"Maggioranza e governo regionale
hanno ribadito di non volersi assumere alcuna responsabilità e
alcun impegno sul futuro di Ast né sullo sviluppo del
comprensorio ternano": è quanto affermano in una nota i
consiglieri Pd Simona Meloni (capogruppo) e Fabio Paparelli.
"Ieri si è consumata l'ennesima farsa - sottolineano - messa in
scena da una destra che ha scelto una volta per tutte di
vanificare il lavoro portato avanti in questi mesi da quelle
forze sociali, politiche e produttive che hanno davvero a cuore
il buon esito della compravendita di Ast da parte del gruppo
Arvedi e, conseguentemente, hanno chiesto ripetutamente alle
istituzioni regionali di svolgere un ruolo attivo e propositivo
sulla vicenda. Il governo regionale, assenti la Presidente Tesei
e l'assessore Fioroni, con l'avallo della maggioranza, ha
respinto per l'ennesima volta la nostra mozione, scegliendo di
rimanere su una posizione passiva e subalterna rispetto alle
dinamiche in atto, rinunciando a guidare un percorso a difesa
degli interessi e dei diritti di un'intera comunità".
"Colpisce come, su una vicenda così importante e strategica -
aggiungono Meloni e Paparelli, secondo quanto riferisce la
Regione - la destra provi a gettare fumo negli occhi, con una
mozione approvata a maggioranza che è del tutto inutile ed
inadatta a far assumere impegni concreti nell'ambito della
gestione di questa delicata fase di transizione dagli esiti
ancora incerti. Rimangono del tutto inevase - osservano - tre
questioni fondamentali, a partire dal monitoraggio della fase di
transizione, coinvolgendo le istituzioni locali e le parti
sociali per arrivare a svolgere un ruolo attivo nella fase di
elaborazione del piano industriale presso la Presidenza del
Consiglio dei Ministri".
"Altrettanto fondamentale - sottolineano Meloni e Paparelli -
sarebbe stato assumere un impegno concreto per aprire un
confronto di merito sulla possibilità che Terni possa diventare
il perno della produzione futura dell'idrogeno, vista la
presenza di un idrogenodotto importante per raggiungere i
fabbisogni regionali. Una forte azione congiunta tra istituzioni
regionali e Governo, data la recente riacquisizione della
centrale idroelettrica di Galleto da parte di Enel, poteva
rappresentare una ulteriore opportunità da cogliere nell'ambito
dei fabbisogni energetici".
"Ciò che stupisce di più - aggiungono i consiglieri Dem - è che
si è detto no anche alla costituzione di un tavolo di
programmazione interregionale funzionale a portare a compimento
le infrastrutture strategiche, come ad esempio il completamento
della Orte-Civitavecchia o il raddoppio della Ferrovia
Orte-Falconara per collegare Tirreno e Adriatico con l'alta
velocità e ancora un'adeguata bretella ferroviaria tra Orte e
Civitavecchia al fine di aumentare la competitività della nostra
Regione".
"Di certo - concludono - abbiamo compreso bene che questa Giunta
regionale non intende promuovere alcun livello di coordinamento
interregionale sul tema delle infrastrutture viarie e ciò
rischia di compromettere la nostra capacità di attrarre risorse
strategiche dal Pnrr nell'ambito di una progettazione
complessiva dell'Italia Mediana".
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