La Terza commissione
dell'Assemblea legislativa dell'Umbria, presieduta da Eleonora
Pace, ha svolto questa mattina due audizioni su "Umbria Biobank"
e "Consulta delle professioni sanitarie e socio sanitarie".
Il progetto di medicina personalizzata è stato illustrato dal
project manager, il direttore della struttura complessa di
Anatomia patologica dell'azienda ospedaliera di Perugia, Angelo
Sidoni, che ha spiegato come "questa vicenda si sia impantanata
in meccanismi difficili da comprendere. La biobanca è un luogo
fisico dove si conservano dei campioni biologici provenienti dal
corpo umano. L'anatomia patologica studia questi campioni per la
diagnosi delle malattie. Negli ultimi anni è divenuto chiaro che
questi reperti sono preziosi per i pazienti, per la comunità
scientifica e per il sistema sanitario. La biobanca è dunque
finalizzata alla ricerca. Ma per realizzarla vanno affrontate
problematiche bioetiche ed anche tecniche, visto che servono
macchinari particolari per la conservazione".
"I motivi per creare una biobanca - ha aggiunto, secondo
quanto riferisce un comunicato della Regione - sono molti. È
cambiato il paradigma utilizzato in medicina, siamo passati
dalla diagnosi a cui seguiva una terapia uguale per tutti alla
medicina personalizzata o di precisione. Si tratta di una
struttura complessa, un luogo fisico in cui conservare i
campioni che saranno studiati dai ricercatori. Una biobanca
costa molto, per sostenersi essa può erogare dei servizi per
conto terzi, entrando in collaborazione anche con i privati.
Abbiamo lavorato per anni al progetto. La Regione ha previsto un
finanziamento, parziale, di 565mila euro che, derivando da
Agenda digitale, può essere speso solo in personale, software e
beni similari. Questi finanziamenti sono già disponibili.
L'azienda ospedaliera di Perugia è stata individuata come
capofila. Nel 2016 sono partiti i lavori. Nel 2018 è stato
presentato il progetto definitivo e assegnato il budget. A marzo
2019 sembrava che il progetto potesse essere realizzato, ma così
non è stato, a causa del terremoto politico-istituzionale.
Abbiamo dovuto chiedere una proroga delle tempistiche e a marzo
del 2022 dobbiamo adempiere a tutti gli obiettivi previsti".
"Nel frattempo - ha quindi sottolineato - quanto doveva
essere fatto dall'azienda ospedaliera, che ha già incassato i
primi 200mila euro, non è stato fatto. Se l'azienda ospedaliera
di Perugia non ha intenzione di utilizzare i fondi assegnati e
dare seguito agli impegni presi, dovrebbe dichiararlo. Se per il
marzo 2022 non avremo una sede per iniziare a raccogliere i
campioni biologici il progetto fallirà e l'Umbria perderà una
grande occasione di rilancio". La presidente Pace ha annunciato
l'intenzione di avviare una verifica con la Giunta regionale
sulle intenzioni relative al progetto della Biobanca per poi
svolgere un eventuale ulteriore approfondimento con tutti i
soggetti coinvolti.
I presidenti e i rappresentanti degli ordini e delle
professioni sanitarie dell'Umbria sono stati ascoltati, come da
loro stessi richiesto - prosegue il comunicato - per presentare
la proposta di costituzione di una Consulta regionale delle
professioni sanitarie e socio-sanitarie, sul modello di quella
già istituita a livello nazionale.
Dagli interventi è emerso che, soprattutto in vista del nuovo
Piano sanitario regionale, appare necessario "un nuovo paradigma
che sia in grado di dare risposte alla cittadinanza, garantendo
servizi uniformi sul territorio regionale e che valorizzi la
multidisciplinarietà. Gli ordini professionali - è stato
evidenziato - possono supportare la Regione per un riscontro
dell'efficacia degli interventi programmati e messi in atto,
visto che rappresentano trasversalmente tutte le professioni
mediche e possono aiutare a risolvere dei problemi anche grazie
al contatto continuo con i cittadini e alle competenze maturate.
La pandemia ha prodotto una accelerazione importante verso il
rinnovamento e il potenziamento del sistema sanitario".
"In vista del nuovo Piano sanitario - è stato infine
auspicato - andrà adottato un nuovo modello in grado di
rispondere al mutamento delle esigenze e dei bisogni della
cittadinanza. Gli ordini professionali, con spirito di coesione
e unità, hanno deciso di portare un contributo alla Regione per
coadiuvare l'istituzione verso l'obiettivo di tutelare al meglio
la salute della cittadinanza".
I commissari e la presidente hanno manifestato condivisione
per la richiesta avanzata ed annunciato l'impegno a cercare di
velocizzare le procedure per l'istituzione della Consulta. Sulla
materia si erano espressi, nei mesi scorsi, i consiglieri Andrea
Fora (Patto civico) e Tommaso Bori (Pd).
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