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In diecimila alla Marcia della pace Perugia Assisi

Gli organizzatori: "Siamo in 10 mila". Tanti i giovani

Con i ragazzi delle scuole che reggevano lo striscione in testa al corteo con la scritta "Trasformiamo il futuro" è partita da Perugia l'edizione speciale della "Marcia Perugia Assisi della pace e della fraternità'" dedicata alla formazione e al protagonismo dei giovani.

In diecimila, affermano gli organizzatori, si sono messi in cammino sui passi di Francesco per raggiungere Assisi. Tra gli altri, alla partenza, anche Brunello Cucinelli. Sono 119 le scuole e 71 le università italiane che aderiscono alla rete per la pace e partecipato alla manifestazione.

La "marcia dei giovani" come l'ha definita Flavio Lotti, coordinatore del Comitato promotore Marcia PerugiAssisi che è tornata per la terza volta da quando è scoppiata la guerra in Ucraina. Durante la manifestazione di avvio della Marcia, dove è stata ricordata anche la tragedia in corso in Emilia Romagna con l'alluvione, si sono alternati sul palco vari interventi.

L'assessore del Comune di Perugia Gabriele Giottoli ha dato a tutti i presenti il benvenuto nella città di Aldo Capitini, ideatore della Marcia. In rappresentanza della Regione Umbria ha parlato il vicepresidente Roberto Morroni sottolineando che "deve essere sempre vivo uno slancio ideale anche se la pace è il risultato di un processo tra popoli e stati".

Presenti 280 realtà associative e sono 150 gli enti locali da tutta Italia che hanno aderito, ringraziati per la presenza dalla presidente della Provincia di Perugia Stefania Proietti. Anche Mons. Ivan Maffeis, vescovo di Perugia, ha augurato "buon cammino ai costruttori di pace". "C'è urgente bisogno - ha detto - di affermare una comunicazione non ostile, ci vogliono comunicatori disposti a dialogare per bloccare la psicosi bellica. La via delle armi non assicura stabilità e indebolisce la pace".

Dal palco hanno preso la parola anche, tra gli altri, Enza Pellecchia, coordinatrice della Rete delle Università italiane per la pace, e Ali Sohna, rifugiato, per ricordare pure le vittime in mare. All'arrivo ad Assisi, previsto per le ore 14, sarà firmato un "patto educativo" per investire sui giovani.

"I nostri giovani sono le sentinelle dell'umanità e credo che ben presto si arriverà anche ad una contemporanea pace di Vestfalia", ha detto Brunello Cucinelli,  parlando con l'ANSA all'avvio della Marcia. L'imprenditore, presente alla partenza dell'edizione speciale della Marcia, ha poi affermato: "Io credo che stiamo andando verso un secolo speciale, che io trovo particolarmente bello. Anche se abbiamo una guerra in corso, sono però convinto che i saggi dell'umanità troveranno una soluzione ben presto, ne sono sicuro".

"Mi ha sempre affascinato la Guerra dei trent'anni in Europa - ha aggiunto Cucinelli - quando dopo stanchi di anni di conflitti, non i grandi capi ma i loro collaboratori decisero di far pace. Penso che anche la nostra pace di Vestfalia arriverà".

Il "Patto di Assisi"
Una pace sofferta ma possibile anche oggi, investendo soprattutto sulle giovani generazioni grazie anche a scuole e università italiane sempre più "laboratori di pace". Questo il messaggio lanciato dalla "Marcia PerugiAssisi della pace e della fraternità" e alla base del "Patto di Assisi", sottoscritto all'arrivo del corteo davanti al Sacro convento di San Francesco dai rettori della Rete delle università italiane per la pace, dei dirigenti scolastici della Rete nazionale delle scuole di pace e dei sindaci del Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani. Una prima firma oggi con i presenti alla Marcia e poi sarà diffuso a tutti color che vorrano aderire. Un percorso di avvio per la ricostruzione di quel "patto educativo globale", sollecitato anche da papa Francesco, che nasce come invito ad investire sui giovani "sulla loro energia, creatività e formazione con programmi concreti e lungimiranti" come ha ricordato Flavio Lotti, coordinatore del Comitato promotore Marcia PerugiAssisi. "La pace non è la meta ma il percorso, non è il sogno ma l'urgenza dell'impegno che ci deve vedere tutti protagonisti e responsabili" ha affermato Lotti per poi aggiungere: "Serve quindi il lavoro di tutti e non solo di scuole e università. Dobbiamo imparare ad affrontare i problemi della contemporaneità investendo sulle giovani generazioni, credendo in loro. Oggi è stato il loro giorno, un nuovo ulteriore esercizio di pace".

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