(ANSA) - PERUGIA, 27 MAR - Registrano un generale
arretramento le performance ambientali delle città umbra nella
terza edizione del report di Legambiente sul tema "Ecosistema
urbano Umbria 2022". In esso si pone in essere una sfida di
competitività verso la sostenibilità non soltanto tra le due
città capoluogo, Perugia e Terni, ma anche tra gli altri 13
comuni più grandi della regione, quelli con una popolazione
superiore ai 15 mila abitanti (Orvieto, Narni, Foligno, Città di
Castello, Spoleto, Gubbio, Assisi, Bastia Umbra, Corciano,
Marsciano, Umbertide, Todi e Castiglione del Lago), arrivando a
coprire il 70% della popolazione umbra.
Dai dati analizzati, riferiti perlopiù al 2021, secondo
Legambiente emerge come le città umbre "non migliorino
abbastanza e abbastanza velocemente le loro performance
ambientali". Mentre "continua incessante" la diminuzione della
popolazione umbra, le emergenze urbane evidenziate negli anni
precedenti "rimangono le medesime e riflettono un sostanziale
immobilismo nelle politiche improntate alla sostenibilità,
seppur con qualche importante eccezione cui guardare per
tracciare la rotta del cambiamento su scala regionale".
L'insieme degli indicatori selezionati copre sei principali
componenti ambientali presenti in una città aria, acque,
rifiuti, mobilità, suolo ed energia per valutare tanto i fattori
di pressione e la qualità delle componenti ambientali, quanto la
capacità di risposta e di gestione ambientale da parte dei
Comuni stessi.
"Lo sforzo conoscitivo e informativo della nostra associazione -
- afferma il presidente regionale di Legambiente, Maurizio Zara
- è volto a fornire ad amministrazioni e cittadini uno
strumento orientativo per mettere in connessione tra loro e
confrontare gli indicatori e i dati ambientali delle città
umbre. L'idea è di partire dai numeri per arrivare
all'informazione, alla comprensione e per innescare quel cambio
di passo repentino imposto dall'emergenza energetica, ambientale
e sociale". (ANSA).