Lavoratrici e lavoratori delle
pulizie ospedaliere e del multiservizi hanno manifestato,
insieme ai loro sindacati, Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs
e Uiltrasporti, davanti all'ospedale di Perugia nell'ambito
della settimana di mobilitazione dei sindacati per la sicurezza
sul lavoro. Sostenendo di essere stati "abbandonati, trattati
come numeri non come persone con diritti, esposti a rischi
continui, in balia di cambi d'appalto sempre al ribasso per
salari da 5 euro l'ora".
"Queste donne, questi uomini sono stati definiti eroi durante
la prima fase della pandemia, quando insieme al personale
sanitario hanno contribuito a garantire il funzionamento dei
nostri ospedali e quindi a fronteggiare il virus - hanno detto i
rappresentanti sindacali intervenuti al presidio - ma sono poi
stati rapidamente dimenticati, con un contratto nazionale
scaduto da nove anni e ora con progetto di modifica del codice
degli appalti che spalanca le porte al subappalto indiscriminato
e al massimo ribasso, con ulteriori penalizzazioni per
lavoratrici e lavoratori già al limite dello sfruttamento. Ma
con stipendi da fame e massimo ribasso non può esserci sicurezza
sul lavoro e non può esserci qualità del servizio. Quindi la
battaglia per difendere i diritti di queste lavoratrici e di
questi lavoratori è una battaglia che interessa non solo loro,
ma chiunque abbia a cuore una sanità pubblica sicura e di
qualità".
I sindacati hanno annunciato che, in mancanza di passi
indietro sulla deregolamentazione degli appalti la mobilitazione
proseguirà e si intensificherà nelle prossime settimane.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA