In base ai dati elaborati
dall'Ufficio studi e ricerche della Camera di Commercio, al 30
giugno di quest'anno, le imprese registrate in provincia di
Trento sono 51.054, di cui 46.656 attive. Rispetto allo stesso
periodo del 2020, la base imprenditoriale aumenta di 427 unità
registrate (+0,8%) e 414 unità attive (+0,9%). Nel primo
semestre di quest'anno, le cancellazioni ammontano a 1.247 unità
e le aperture di nuove imprese raggiungono quota 1.639, un
valore, quest'ultimo, di poco superiore alla media del triennio
2017-2019, periodo antecedente al diffondersi della pandemia.
Le imprese individuali continuano a rappresentare oltre la
metà dello stock delle attività esistenti (il 54,9%). Le società
di capitale incidono per il 22,5%, le società di persone per il
20,2%, mentre il peso delle altre forme giuridiche è pari al
2,3%. La variazione, rispetto al giugno del 2020, risulta
negativa sia per le società di persone (-1,0%), sia per le altre
forme (-1,6%). Positiva - prosegue l'analisi della Camera di
Commercio - la performance delle imprese individuali (+0,8%) e
delle società di capitali (+2,9%). In termini di numerosità di
impresa, i principali settori economici si confermano essere
l'agricoltura con 11.902 imprese, il commercio con 8.312 e le
costruzioni con 7.434.
Al 30 giugno le imprese artigiane sono 12.263, il 24% del
tessuto imprenditoriale locale, con un incremento su base
tendenziale dello 0,7%. Prevalgono le costruzioni (5.345
realtà) ed il manifatturiero (2.387) che rappresentano quasi il
63% dello stock di settore. Le aziende gestite da donne sono
9.358, il 18,3% di quelle registrate in provincia. Quelle
giovanili sono invece 4.575 (il 9,0% del totale), mentre quelle
guidate da cittadini stranieri sono 3.843 (il 7,5%).
"Si tratta di un segnale positivo, a conferma della fiducia
che gli imprenditori ripongono nella ripresa del ciclo
economico. Se però, da un lato, siamo consapevoli che
l'emergenza sanitaria non è stata ancora pienamente superata,
dall'altro, ci auguriamo che le misure per un suo ulteriore
contenimento non scardinino i delicati equilibri su cui poggia
la ripresa della nostra economia", commenta il presidente
Giovanni Bort.
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