(di Mauretta Capuano)
Un raod movie, un film documentario,
un viaggio nel cuore del rapporto tra l'uomo e la natura "che è
al centro del nostro futuro". Dario Acocella, regista e con
Paolo Cognetti e Francesco Favale autore di 'Sogni di Grande
Nord', in Concorso Internazionale al Trento Film Festival, ci
porta nella natura selvaggia in un originale percorso di potente
impatto visivo e dialoghi di assoluta spontaneità, che parte
dalla tomba di Raymond Carver e si conclude con Chris McCandless
e il Magic Bus di Into the Wild.
In anteprima al Trento Film Festival, la più importante rassegna
internazionale di cinema e culture di montagna arrivata alla
69ma edizione, sabato 1 e domenica 2 maggio, il film sarà in
sala per tre giorni il 7, 8 e 9 giugno, distribuito da Nexo
Digital in collaborazione con i media partner Radio Deejay e
MYmovies.it.
"Il nostro modo di affrontare la questione del rapporto fra uomo
e natura finora ha prodotto solo danni e un consumo di risorse
senza criterio. Non sono integralista e neppure Paolo Cognetti
lo è. Va bene come idea l'isolamento e la wildness, ma la
felicità come dice Chris McCandless è condivisone. La sua è
stata una scelta estrema, bisogna trovare la giusta formula. Non
voglio lanciare messaggi e nessuno giudica, ma pensiamo al Covid
e alla prossimità tra uomini e animali" dice all'ANSA Acocella,
che viene dalla video arte, è autore di film documentari, serie
tv e crede molto nel cinema della realtà.
'Il Grande Nord' è un viaggio letterario ed emozionante, dalle
Alpi all'Alaska, sulle orme del Klondike di Jack London, dei
laghi pescosi di trote di Ernest Hemingway, della la natura
selvaggia di Thoreau e di Herman Melville, i grandi maestri di
riferimento di Cognetti scrittore e uomo. E' un viaggio che
contiene molti atri viaggi in cui a far da guida sono lo
scrittore Premio Strega 2017 con 'Le otto montagne' accompagnato
dall'amico Nicola Magrin, pittore, illustratore e viaggiatore.
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