(ANSA) - FIRENZE, 20 DIC - Via libera dalla Giunta toscana
alla riorganizzazione dei sistemi sanitari, socio-sanitari e
sociali della Regione, che si lega al decreto ministeriale 77,
approvato la scorsa estate, per il riordino della medicina
territoriale a livello nazionale.
La riforma toscana, che andrà a regime nei prossimi tre anni,
ridefinisce il modello organizzativo dei servizi sociosanitari
territoriali e avrà i suoi tre pilastri nelle case di comunità,
negli ospedali di comunità e in 37 centrali operative
territoriali. Si punta, spiega la Regione, sull'integrazione e
il potenziamento delle cure domiciliari, sullo sviluppo della
sanità di iniziativa (ovvero percorsi di prevenzione per gestire
meglio le malattie croniche) e sulla presa in carico sul
territorio. Un ruolo importante l'avranno l'innovazione e i
servizi digitalizzati, la telemedicina e il telemonitoraggio. Il
cittadino continuerà ad accedere al sistema attraverso il 116117
(il numero unico per cure non urgenti), rivolgendosi al medico o
al pediatra di famiglia, alle case di comunità o al punto unico
di accesso, attraverso il segretariato sociale o ai punti
insieme, ai consultori e ai servizi della salute mentale delle
dipendenze, ai centri servizi e ai centri per le famiglie.
Le 37 centrali operative territoriali, con un medico e cinque
infermieri in servizio in ognuna e aperte 12 ore al giorno per
sei giorni alla settimana, funzioneranno in back-office come una
sorta di cabina di regia smistando percorsi e bisogni in base
alle esigenze del cittadino, in modo integrato e semplificando,
per i cittadini, percorsi amministrativi a volte ostici.
Nasceranno poi le case di comunità, da 70 a 77 in tutta la
regione, con all'interno specialisti di base ma anche medici di
famiglia, pediatri, infermieri di comunità e assistenti sociali.
Offriranno assistenza in raccordo con la rete ospedaliera. E
nasceranno anche gli ospedali di comunità, per le cure
intermedie di persone fragili o anziane o con patologie croniche
che necessitano di interventi a bassa intensità, se non
trattabili a domicilio. Ci sarà almeno un ospedale di comunità
in ogni zona distretto o per società della salute, con circa
venti posti letto ogni 50mila abitanti.
Nel recepire il decreto ministeriale 77, spiega il presidente
della Regione Eugenio Giani, "la Toscana non si è limitata ad un
semplice adempimento burocratico e ci ha aggiunto un pensiero ed
un programma". "Si tratta di un progetto - aggiunge l'assessore
alla sanità, Simone Bezzini - che parte dalla storia di questa
regione, che ne valorizza le specificità ma che apporta un
ridisegno complessivo. E' anche il frutto di un percorso di
partecipazione e di un confronto con territori e attori del
sistema". Per l'assessore regionale alle politiche sociali
Serena Spinelli "il percorso di riforma che stiamo avviando
ridefinisce il modello organizzativo dei servizi sociosanitari
territoriali non solo allineandosi a livello nazionale al Pnrr e
al Dm 77, ma anche raccordandosi con il piano nazionale dei
servizi sociali e il piano per la non autosufficienza". "Il
risultato - sottolineano Giani, Bezzini e Spinelli - è un
sistema che migliorerà la capacità di risposta ai bisogni dei
cittadini". (ANSA).
Toscana vara riforma sistema sociale e sanitario
Nascono case e ospedali comunità e centrali operative territorio
