(ANSA) - VENEZIA, 28 APR - Una stele funeraria trafugata
durante scavi archeologici clandestini presso l'antica città di
Zeugma, in Turchia, è stata recuperata dai carabinieri del
Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Venezia (Tpc) di Venezia.
Conclusa questa parte di indagine, denominata convenzionalmente
'Sposa del deserto', la stele è stata consegnata a Roma
all'ambasciata di Turchia. L'operazione è stata coordinata dalla
Procura della Repubblica del Tribunale di Firenze.
Alla conferenza stampa organizzata in occasione della
consegna della stele hanno partecipato, tra gli altri, Yahya
Coskun, vice direttore generale del Ministero della Cultura e
del Turismo turco.
Si tratta di una stele in pietra calcarea, precisamente di un
materiale noto come 'Formazione Gaziantep' nella letteratura
geologica, ampiamente utilizzato per statue e steli della
necropoli di Zeugma in epoca romana. La stele, rettangolare,
presenta una nicchia con sommità ad arco. Nella nicchia vi è il
busto di una donna, raffigurata come una nobile sposa romana,
che indossa un chitone e un velo drappeggiato (himation). La
mano destra è appoggiata sul seno sinistro e tiene l'himation
che le copre la testa. Sotto il busto è impressa un'iscrizione
funeraria in greco antico: "Satornila, la moglie che ama suo
marito, addio!".
Zeugma, dalla cui necropoli la stele è stata illecitamente
scavata, fu fondata intorno all'anno 300 a.C. da Seleuco
Nicatore, generale di Alessandro Magno, sulla riva destra
dell'Eufrate, in un territorio che oggi fa parte della provincia
di Gaziantep, in Turchia. (ANSA).