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A Piombino sfila il corteo contro il rigassificatore e le energie fossili

Da comitati ad ambientalisti insieme alle forze di sinistra e M5s

Si è andata via via ingrossando fino a raggiungere migliaia di persone la manifestazione nazionale a Piombino (Livorno) organizzata dalla Rete No Rigass No Gnl e dagli ideatori della campagna "Per il Clima, fuori dal fossile", che vede al centro il no al rigassificatore nel porto cittadino. Un lungo corteo è arrivato in piazza Bovio, destinazione finale della manifestazione, gremita di persone, salutato da un lungo applauso. Poi un minuto di silenzio per le vittime di Cutro. In piazza anche il sindaco Fdi Francesco Ferrari, che ha ricevuto una contestazione da parte di alcuni gruppi di manifestanti della sinistra mentre parlava dal palco, tanto da interrompere il suo intervento prima del previsto, mentre i cittadini di Piombino incitavano il loro sindaco applaudendolo. Nel comizio finale si alternano decine di interventi delle tante realtà presenti alla manifestazione. "Piombino è nostra e non si tocca" e "Se la nave arriverà bloccheremo la città" sono gli slogan scanditi in maniera incessante da un gruppo di manifestanti di Piombino. Non sono mancati cori contro Snam, il governo e il presidente della Regione Eugenio Giani. In mezzo a tante sigle anche molte bandiere della pace, uno striscione in ricordo della Strage di Viareggio, e anche gli operai della Gkn.

"Sono stato il primo a sollevare dubbi a collocare il rigassificatore nel porto di Piombino. Questi dubbi sono poi diventati motivo di ricorso al Tar che ora vede un rinvio al 5 di luglio, chiesto da Snam, e che ha fatto comprendere quante lacune documentali ci sono da parte di Snam. Snam non ha ancora prodotto la relazione definitiva sulla sicurezza che è la condizione essenziale per un parere", ha detto il sindaco di Piombino (Livorno) Francesco Ferrari (Fdi) dal palco della manifestazione, poco prima di essere interrotto dalle contestazioni di alcuni manifestanti legati alla sinistra, mentre i cittadini piombinesi lo applaudivano. "Oggi per la prima volta questa è una piazza ideologica - ha sottolineato -. Non entro nel merito delle posizioni dei manifestanti che sono sempre legittime, ma voglio parlare della posizione del Comune e dei cittadini di Piombino contro ogni rigassificatore". "Il sindaco ha condotto una battaglia non in maniera ideologica ma perché è il sindaco - ha detto dal palco Cristina Biagini di uno dei comitati organizzatori della manifestazione -, ed è stato costretto a lasciare la parola in maniera poco democratica. Il sindaco ci ha appoggiato fin dal primo momento, non influendo sulla nostra battaglia e sulle nostre decisioni. Oggi abbiamo dato vita alla 65ma manifestazione, assolutamente pacifica, contro il rigassificatore".

"E' importante dire no al rigassificatore, sul sì all'impianto si è creata un'unità nazionale che va dal Pd a Calenda fino alla Meloni. Meloni ha tradito Piombino. Adesso nel Pd c'è Elly Schlein e noi continuiamo a dire, come si può essere ecologisti e poi sostenere le politiche a favore del carbone e dei rigassificatori? Inoltre, se si è pacifisti ha senso fare una guerra, le sanzioni alla Russia e poi comprare il gas liquido dagli Usa, che viene estratto con la tecnica del fracking, che ha un forte impatto ambientale che è addirittura vietata in Europa, pagandolo tre, cinque volte di più di quello russo? Noi siamo per una politica ecologica e bisogna investire sulle rinnovabili e creare lavoro nella filiera rinnovabile". Così il segretario nazionale Prc Maurizio Acerbo

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