(ANSA) - FIRENZE, 15 FEB - Il Consorzio Vera Pelle Italiana
Conciata al Vegetale, che dal 1994 promuove la tradizione della
pelle conciata al vegetale in Toscana, mette in campo una serie
di iniziative per affrontare il tema della sostenibilità: una
ricerca; una campagna sui marciapiedi di Milano e un
disciplinare di produzione per gli associati.
La ricerca, condotta dal chimico Gustavo Adrián Defeo nei
laboratori di Ars Tinctoria, ha misurato l'incidenza del
carbonio di origine biologica e la presenza di derivati del
petrolio sui campioni delle 20 concerie toscane associate,
confrontandolo con quello nei materiali alternativi. Lo studio
ha confermato che le pelli analizzate raggiungono contenuti di
carbonio intorno ad una media del 95%, contro una media del 25%
presente nei materiali alternativi dichiarati sostenibili perché
derivati da cactus, ananas, mela o altri tipi di vegetali. La
pelle conciata al vegetale è il risultato di un antico processo
artigianale, tramandato di generazione in generazione con poche
modifiche, basato su materiali naturali come pelli, tannini,
grassi e oli naturali, proteine naturali. Ecco che per
sensibilizzare il pubblico a scelte sostenibili, il Consorzio
lancia una campagna a Milano con 30 graffiti che riproducono
l'impronta della mano e il disciplinare di produzione creato
grazie alla collaborazione con Icec (Istituto di Certificazione
della Qualità per l'Industria Conciaria). E' uno strumento che
dettaglia l'origine dei pellami grezzi e le modalità di concia
al vegetale: circostanzia la produzione toscana delle pelli e la
conformità legislativa ambientale, sociale e di salute e
sicurezza delle concerie che le producono. (ANSA).