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Al Museo del Bargello nuove opere da depositi

Al Museo del Bargello nuove opere da depositi

Nella sala della Scultura medievale che è stata riallestita

FIRENZE, 10 maggio 2022, 13:24

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Entrano nella nuova sala della Scultura medievale del Museo Bargello alcune opere conservate finora nei depositi, tra cui l'acquasantiera della chiesa di San Piero a Quaracchi, con il fusto popolato di putti e animali fantastici. E' una delle novità introdotte dal museo di Firenze in occasione del riallestimento della sala che ripercorre un secolo di scultura fiorentina in 20 opere.
    La nuova sala - ex saletta del Trecento - vede esposte alcune sculture medievali in ideale successione cronologica: dai capitelli tardo duecenteschi della Badia fiorentina agli Accoliti di Arnolfo di Cambio, perno centrale della sala, per proseguire con la Madonna col Bambino e la Cariatide di Tino di Camaino, resti del monumento funebre del patriarca di Aquileia Gastone della Torre in Santa Croce a Firenze. Seguono poi le formelle di Giovanni di Balduccio dalla chiesa di Orsanmichele, sino alle sculture di Piero di Giovanni Tedesco, che lavorò alla facciata di Santa Maria del Fiore nell'ultimo decennio del Trecento. Completano l'allestimento alcune tavole dipinte e due statue lignee policrome (Madonna della Misericordia e Figura femminile seduta) giunte al museo a inizio Novecento. I due capitelli della Badia e la splendida testa di Santo Coronato non erano visibili nelle sale del museo dal 2005, mentre l'acquasantiera era in deposito dal 2003. Altro recupero importante è la formella con l'Obbedienza, murata all'interno della chiesa di Orsanmichele fino al 2005, poi in deposito al museo Davanzati.
    "Prosegue il programma di riallestimenti del Bargello - commenta il direttore Paola D'Agostino - resi possibili grazie all'autonomia dei grandi musei, dal momento che anche questo progetto è stato realizzato con fondi derivati dalla bigliettazione. La nuova sistemazione della sala, ideata da Cristina Valenti e curata da Benedetta Chiesi, si focalizza su un ristretto ma importante nucleo di opere toscane due-trecentesche, nuovamente allestite ad evidenziare l'importanza ed esemplarità delle collezioni di scultura medievale e rinascimentali del Museo nazionale del Bargello".
   
   

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