Tre condanne e quattro assoluzioni
nel processo in abbreviato nato dall'inchiesta della pm
Giuseppina Mione per corruzione sui lavori Anas in Toscana,
nella quale è emerso che gli ex vertici del compartimento
regionale avrebbero percepito mediamente il 3% delle commesse
affidate a ditte private. La pena più alta, 5 anni e 4 mesi, è
stata inflitta dal gup Gianluca Mancuso ad Antonio Mazzeo,
accusato di corruzione in qualità di capo del Compartimento Anas
della Toscana. Per Mazzeo è scattata anche l'interdizione
perpetua dai pubblici uffici.
Condannati a 3 anni e 4 mesi, Marcantonio Pinto Vraca,
imputato per estorsione e considerato socio occulto e
amministratore di fatto della società di costruzioni Scae srl e
Antonio Bitetto, professionista per il cui tramite avrebbe agito
Mazzeo, accusato di corruzione. Assolti dalle accuse Vincenzo
Loconte, Angelo Grazzini, Giacomo Grazzini e Paolo Bertini.
Hanno patteggiato invece la pena quattro persone e cinque
società. Nel dettaglio, hanno patteggiato1 anno e 6 mesi
Gianfranco Recupero, socio di maggioranza e amministratore
legale della Scae srl, Domenico Guigli, referente della
Stradedil srl, e Riccardo Graziani, legale rappresentante della
Intergeos srl; ha patteggiato 2 anni Gaetano Peluso,
amministratore della Delta Costruzioni srl. Cinque le società
che hanno patteggiato sanzioni pecuniarie da 6.886 a 17.200
euro. Sempre il gup Mancuso ha poi disposto il rinvio a giudizio
per Maria Mastandrea, moglie del capo Compartimento Anas Mazzeo
e accusata di falsa testimonianza, e per Carmelo Carrara,
imputato per corruzione. La prima udienza del processo è fissata
per il 14 settembre 2021. Altri 6 indagati, tra cui il capo del
servizio amministrativo del compartimento Anas della Toscana
Roberto Troccoli, avevano patteggiato nell'ottobre del 2018.
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