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A Prima Scala Mattarella, von der Leyen e Meloni

A Prima Scala Mattarella, von der Leyen e Meloni

MILANO, 07 dicembre 2022, 19:25

Redazione ANSA

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Si è aperta stasera al Teatro alla Scala la stagione dell'opera 2022/23, in scena 'Boris Godunov' di Modest Petrovič Musorgskij. Nel palco reale il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accolto da un'ovazione con 5 minuti di applausi dal pubblico in sala e in piedi e salutato con grida di 'Grazie presidente, grazie'. Mattarella ha a sua volta ringraziato commosso, mettendosi più volte la mano sul cuore. Accanto a lui la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ha cantato l'inno, il presidente del Senato Ignazio La Russa, il sindaco di Milano Beppe Sala. Presenti in teatro anche il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, la ministra dell'Università e della ricerca Anna Maria Bernini, la senatrice Liliana Segre, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e tanti nomi del mondo dell'economia, della cultura e dello spettacolo, come il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri, Mario Monti, Gianni Letta, Diana Bracco, l'attrice Sonia Bergamasco e il marito Fabrizio Gifuni, Stefano Accorsi, Alessandra Mastronardi e Rocío Muñoz Morales. L'opera è diretta dal maestro Riccardo Chailly che prima dell'inizio ha eseguito con l'orchestra della Scala l'Inno nazionale, seguito dall'Inno alla gioia. All'esterno non sono mancate le proteste, secondo una consuetudine della serata di Sant'Ambrogio, patrono di Milano. Sulla scia delle polemiche per la scelta di allestire per la Prima un'opera russa, decisione comunque presa molto prima dello scoppio della guerra, una ventina di persone della comunità ucraina milanese si è sistemata nel pomeriggio nella piazza del Comune, davanti alla Scala, con bandiere, tra cui una con il volto di Putin al centro di una svastica, e diversi cartelli con frasi come 'no ai musicisti russi che appoggiano la guerra'. Proteste anche da parte di alcuni militanti dei centri sociali che hanno tentato di sfondare le transenne. In mattinata invece un gruppo di attivisti di Ultima generazione ha lanciato secchi di vernice contro la facciata e l'ingresso del Teatro, prima di sedersi a terra urlando: "Dobbiamo muoverci, in Italia siamo fermi. Basta gas e basta carbone, entro il 2025". Ma in poche ore tutto è stato sistemato.
   

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