Ex Ilva: nuovo corteo a Genova con blocco stradale
Striscione: "Governo servo complice di Mittal"
GENOVA
Il blocco della strada Guido Rossa, ma
anche il presidio dei varchi per dare un segnale forte
all'azienda. È stata questa la decisione dei lavoratori Ilva
che, per il secondo giorno, sono scesi in piazza contro la
decisione dell'azienda che ha chiesto la cassa integrazione per
tutti i 900 lavoratori. Dopo la risposta del ministro del lavoro
Orlando, che lunedì sarà in fabbrica dove incontrerà le Rsu,
manca solo la risposta di Acciaierie d'Italia (ex ArcelorMittal)
che, fino ad ora, non ha dato segnali di ripensamento. Per
questo motivo le segreterie provinciali di Fiom, Fim e Uilm
hanno inviato una lettera all'azienda per chiedere ufficialmente
la sospensione della cassa. I lavoratori al termine
dell'assemblea, hanno dato vita a un corteo e si sono
posizionati sulla strada a scorrimento veloce che costeggia le
Acciaierie e porta all'autostrada. Il corteo è aperto da uno
striscione con la scritta " Governo servo complice di Mittal".
"Domani torniamo a lavorare, ma venerdì dobbiamo essere decisi e
pronti a smascherare i servi e i complici. Dobbiamo andare in
prefettura, con gli elmetti in testa. Chi non se la sente resti
dietro. Speriamo che questo messaggio arrivi forte e chiaro. Ci
andiamo per difendere la siderurgia", ha detto Armando Palombo
coordinatore della Rsu dello stabilimento. "La gente come noi
non molla mai. L'annuncio dell'incontro con il ministro Orlando
non ci basta per fermare la protesta".
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