Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Hi-tech
  1. ANSA.it
  2. Tecnologia
  3. Hi-tech
  4. Yahoo! è il marchio più imitato dagli hacker

Yahoo! è il marchio più imitato dagli hacker

Usato per campagne di furto dati, seguito da Dhl e Microsoft

È Yahoo!, il famoso brand digitale, il marchio più "imitato" dagli hacker nell'ultimo trimestre del 2022, da ottobre a dicembre. Usato per campagne di phishing, email farlocche che tentano di ingannare gli utenti, Yahoo rappresenta il 20% di tutte le attività illecite perpetrate via email dai criminali informatici. Numeri che arrivano dal nuovo rapporto dell'azienda di sicurezza Check Point Research, dal titolo "Brand Phishing Report".

Le campagne più diffuse sono quelle che pubblicizzano un presunto premio da migliaia di dollari, a firma appunto Yahoo, anche se per trasferire il denaro viene richiesto di inviare alcune informazioni personali e i dati del conto corrente bancario. Ad occupare la seconda posizione in classifica è Dhl, con il 16% del totale. Il trimestre precedente era prima. Qui, i messaggi di posta riguardano la richiesta di dati per ritirare un pacco, spesso fermo in dogana o per controlli inesistenti. In terza posizione c'è Microsoft, con l'11%. In questo caso i messaggi spaziano dall'apertura di file inviati dai colleghi o dal proprio capo alla richiesta di cliccare su un pulsante per iscriversi ad un gruppo su Microsoft Teams, tra le piattaforme più utilizzate per chat e videochat, soprattutto a scopo di lavoro. A completare la top ten sono Google (5,8%), LinkedIn (5,7%), WeTransfer (5,3%), Netflix (4,4%), FedEx (2,5%), Hsbc (2,3%) e WhatsApp (2,2%).

Omer Dembinsky, Data Group Manager di Check Point Software, ha dichiarato: "Stiamo vedendo hacker che cercano di adescare i loro obiettivi offrendo premi e ingenti somme di denaro. Ricorda, se sembra troppo bello per essere vero, quasi sempre lo è. Puoi proteggerti da un attacco di brand phishing evitando di fare clic su collegamenti o allegati sospetti e controllando sempre l'indirizzo del sito, la pagina a cui sei indirizzato. Cerca errori di ortografia e non fornire volontariamente informazioni non necessarie".

      RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

      Video ANSA



      Modifica consenso Cookie