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Calciomercato: in principio fu Jeppson, quando la Serie A regnava

Calciomercato: in principio fu Jeppson, quando la Serie A regnava

Il Napoli apripista degli acquisti record. I casi Savoldi, Rossi, Vieri. Neymar al top

ROMA, 01 febbraio 2023, 17:09

Redazione ANSA

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Se la Premier League è il nuovo e indiscusso fulcro del calciomercato internazionale - come confermato dal trasferimento dell'argentino Fernandez dal Benfica a, per anni è stata la serie A italiana ad essere il principale palcoscenico di quel teatro dei sogni che tra affari miliardari, follie e fallimenti ha fatto tanto discutere e anche indignare. Tutto, si può dire, cominciò in Italia, a Napoli, quando il comandante Achille Lauro, presidente del club azzurri, sforò per la prima volta la cifra allora astronomica di 105 milioni di lire per acquistare l'attaccante svedese Hans Jeppson dall'Atalanta: alla prima partita, il neoacquisto in un contrasto cadde a terra e rimase famosa l'esclamazione di un tifoso in tribuna, 'e' caruto 'o Banco e' Napule".

La metropoli partenopea e il suo club sono stati per anni una sorta di faro per i mega trasferimenti, basti pensare ai due miliardi di lire investiti nel 1975 da Corrado Ferlaino per portare sul golfo Giuseppe Savoldi dal Bologna o agli oltre 13 che furono versati al Barcellona per Diego Armando Maradona. Ma il caso simbolo furono i 2 miliardi 612 milioni e 510 mila lire offerti in busta da Giussy Farina, presidente del Lanerossi Vicenza, per risolvere la comproproprieta' con la Juve di Paolo Rossi: era il '78, nell'Italia delle lotte sindacali fu scandalo e il presidente Figc, Franco Carraro, si dimise.

Fino alla fine del millennio, la lista dei trasferimenti piò costosi era quasi solo legata ai club di serie A, dalla Juventus al Milan, dal Napoli all'Inter, che nel 1999 arrivò a pagare 80 miliardi alla Lazio per mettere al centro dell'attacco nerazzurro Christian Vieri. Una cifra allora record nel mondo e che fece a sua volta scandalo, ma che dopo il Duemila è stata surclassata in un crescendo inarrestabile. Un'impennata favorita dalle enormi disponibilità rese possibili dalla cessione dei diritti tv e dall'arrivo di investitori esteri, dai russi, agli statunitensi, agli arabi.

In contemporanea, pian piano il centro del mercato si è spostato dall'Italia alla Spagna, quindi alla Francia e ora indiscutibilmente alla Premier. Il Real Madrid ha dominato la prima decade, facendo incetta negli anni, e soprattutto dalla serie A, di campioni come Zinedine Zidane e Kakà, ma anche Luis Figo e Cristiano Ronaldo. Gareth Bale in blancos divenne mister 100 milioni. I prezzi sono saliti in modo vertiginoso, fino ad arrivare ai 222 milioni di euro per Neymar versati nel 2017 al Barcellona dal Paris Saint Germain, che l'anno successivo ne ha pagati altri 180 al Monaco per Kyliane Mbappè. Al momento sono questi i picchi assoluti nella spesa per un solo giocatore, di fronte ai quali i 121 milioni spesi dal Chelsea per strappare Enzo Fernandez al Benfica sembrano solo il gradino dal quale la Premier puo' spiccare il volo per raggiungere le vette di Parigi. Quel che cambia la prospettiva sono intanto le decine di milioni che i club inglesi possono investire anche per giocatori 'normali', letteralmente drenando il mercato.

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