Ritenuto l'enfant prodige della politica kosovara, il premier Albin Kurti - figura centrale nella nuova crisi e tensioni interetniche nel nord del Kosovo - è un radicale su posizioni fortemente antiserbe. Nato a Pristina nel 1975, Kurti entrò presto a far parte nel 1997 della presidenza dell'Unione indipendente degli studenti della locale Università, attiva nell'organizzazione di proteste per il rilascio di edifici e locali universitari occupati dalle autorità del governo di Belgrado. Allo scoppio della guerra in Kosovo, nell'agosto 1998, Kurti cominciò a lavorare come segretario del Rappresentante politico generale dell'Esercito di liberazione del Kosovo (Uck), la guerriglia indipendentista albanese che combattè contro le forze serbe di Slobodan Milosevic. Durante i bombardamenti Nato sulla Serbia della primavera 1999, Kurti fu arrestato a Pristina dalla polizia serba il 27 aprile di quell'anno, e quando al termine del conflitto le forze serbe in giugno si ritirarono dal Kosovo, Kurti e altri duemila attivisti e politici albanesi furono trasferiti in prigioni serbe. Sotto la forte pressione internazionale Albin Kurti fu rilasciato il 7 dicembre 2001, e due anni dopo si laureò in ingegneria elettronica all'Università di Pristina, specializzandosi in telecomunicazioni informatiche. Nel giugno 2005, insieme ad altri attivisti, fu co-fondatore di Vetevendosje (Autodeterminazione), dapprima iniziativa civica trasformatasi poco dopo in un vero e proprio partito di orientamento nazionalista di sinistra, schierato decisamente contro Belgrado e la dirigenza serba, anche in occasione della proclamazione di indipendenza del Kosovo il 17 febbraio 2008. Kurti è stato costantemente ai vertici di tale forza politica, divenendone ben presto presidente, oltre a essere deputato al parlamento. Il suo primo incarico da premier risale al 2020, ma il suo debole governo durò solo 50 giorni. Nel febbraio 2021 Vetevendosje vinse alla grande le elezioni anticipate con il 51% dei consensi, con Kurti che formò il suo secondo governo, che dura tuttora. Rimasto su posizioni rigide e intransigenti, Kurti non si stanca di ripetere che il dialogo sotto l'egida Ue dovrà concludersi con un accordo sul riconoscimento reciproco fra Belgrado e Pristina, unico modo questo a suo avviso per una reale normalizzazione dei rapporti, e una fase di pace e stabilità duratura in Kosovo e nella regione. Amante di letture filosofiche e della musica, Kurti - che parla oltre all'albanese anche il serbo e l'inglese - frequenta regolarmente tutti i principali eventi culturali a Pristina e nel resto del Paese. E' sposato con la norvegese Rita Knudsen Augestad, con la quale ha una figlia di cinque anni, Lea. Il loro matrimonio è stato celebrato nel marzo 2014 a Pristina, ma la moglie risiede in prevalenza in Norvegia dove lavora come docente universitario.
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