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Intesa Sanpaolo e Il Foglio per Ridare energia a Italia

Gros-Pietro 'periodo eccezionale, più investimenti'

TORINO ANSAcom

Crescita, Europa, efficienza, sostenibilità. Su invito di Intesa Sanpaolo e Il Foglio alcuni esponenti del mondo dell’economia si sono confrontati nell’auditorium del grattacielo del gruppo bancario, a Torino, su ‘Come ridare energia all’Italia’. Questo il titolo scelto per la giornata di dibattito alla vigilia di una nuova stagione di riforme avviata dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza.
“Grazie all'effetto rimbalzo - ha detto il presidente di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro - l’Italia mostra una velocità di crescita più rapida degli altri paesi europei. Se da un lato dobbiamo mantenere questa velocità, dall'altro il mondo deve cambiare in maniera molto più rapida di quanto stia facendo. Gli investimenti possono essere la spinta per riavviare la crescita affrontando le importanti sfide del cambiamento climatico e della riduzione delle diseguaglianze”.
Carlo Cottarelli si è concentrato su come spostare l’orizzonte del Pnrr dal ‘debito cattivo’ a debito buono, senza pesare sulle future generazioni, mentre l’economista Tito Boeri ha messo a fuoco come la priorità per il rilancio sia il recupero del capitale umano. Strumenti come il salario minimo sono da valutare, ha detto Boeri, mentre ciò che necessita di riforma è il reddito di cittadinanza. “Non raggiunge molti poveri - ha osservato - soprattutto è penalizzante nei confronti delle famiglie più numerose e degli immigrati perché le condizioni che pone sono tali da lasciar fuori tantissime persone”. Mezzogiorno, giovani, donne, sono punti su cui serve recuperare terreno, secondo Gregorio De Felice, Chief Economist e Head of Research Intesa Sanpaolo.
Un’emergenza condivisa dall’ex ministra Elsa Fornero e Veronica De Romanis, docente di Scienze Politiche all’Università Luiss Guido Carli. “Abbiamo investito pochissimo in istruzione, formazione anche professionale, educazione di base in certi ambiti - ha osservato Fornero - Penso che l’educazione finanziaria di base sia un prerequisito fondamentale non solo per evitare errori nella gestione del patrimonio personale ma un vero e proprio strumento di cittadinanza”.
I giovani sono le prime vittime di questa crisi, ha osservato Veronica De Romanis. “La crescita di per sé non è sufficiente, deve essere inclusiva in senso generazionale. Fino ad oggi non ci siamo occupati dei giovani”. Prima della crisi finanziaria del 2008 la povertà degli anziani e giovani era sovrapponibile: negli anni successivi è iniziata una divaricazione che si è accentuata con la pandemia. “I giovani che già erano stati lasciati indietro, scontano una composizione della spesa fortemente sbilanciata sulla previdenza”, secondo De Romanis. La generazione persa, come la definiva Angela Merkel, è diventata una generazione sospesa. “Il Pnrr va nella direzione giusta, con 1,5 miliardi per gli istituti tecnici e gli investimenti sull’alternanza scuola-lavoro. Ma è carente per altri aspetti, come nella spesa per gli asili nido”. Serve un “grande ripensamento del nostro modo di funzionare come Paese”, ha concluso Irene Tinagli, presidente della Commissione Problemi economici e monetari al Parlamento Europeo.

In collaborazione con:
Intesa Sanpaolo

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