(ANSA) - NEW DELHI, 01 GIU - "La musica popolare parla
ovunque una sola lingua, quella della gente semplice, che si
oppone ai potenti. Lo abbiamo sentito anche in questa session
improvvisata, che mi ha commosso per la sua forza": Eugenio
Bennato ha commentato così il concerto tenuto alla Bikaner House
di New Delhi, dove, di fronte a un pubblico entusiasta, si è
esibito con la sua band assieme al gruppo di musicisti indiani
Yar Mohammad, del Rajasthan.
Il concerto, organizzato dall'Ambasciata italiana e
dall'Istituto italiano di cultura di New Delhi, è stato definito
da Sanjeev Barghava, fondatore dell'agenzia Seher, che ha messo
in contatto gli artisti, "ipnotico".
Bennato ha incrociato le sue composizioni, da "Sponda Sud" a
"Brigante che more" con i ritmi e le melodie della tradizione
folk del nord dell'India.
"L'intesa musicale è scattata immediatamente", dice l'artista,
al suo primo viaggio in India. "Non ci eravamo mai incontrati,
prima di questa mattina: mi piace pensare che questo sia
l'inizio di una nuova collaborazione. L'India ha una
profondissima cultura popolare, che vorrei inserire nel progetto
con cui sto dando voce a tutti i Sud del mondo".
"Le nostre taranta e pizzica, musiche di piazza e di strada,
si sono incrociate immediatamente con i canti del Rajasthan, che
spesso hanno un'origine religiosa", aggiunge il fondatore della
Nuova Compagnia di Canto Popolare.
"Mi hanno colpito i movimenti con cui gli artisti indiani
eseguono la musica e l'espressione dei loro occhi, nei quali ho
visto la preghiera".
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